Nuovi guai per l'autovelox di Monserrato. Il consigliere della città metropolitana Franco Magi sostiene che la stradina d'accesso alla Statale 387 sia pubblica e, pertanto, la mancanza del cartello che indica il limite di velocità renderebbe nulle tutte le multe elevate finora. Di parare opposto l'avvocato del comune di Monserrato, Davide Tomba, il quale sostiene che la strada sia invece privata: il cartello indicatore non servirebbe in quanto in tutte le strade private il limite di velocità è fissato in 50 chilometri orari.

TOPONOMASTICA Chi ha ragione? Il problema è che la direzione generale del ministero alle Infrastrutture dà ragione a Franco Magi mentre l'Anas Sardegna sostiene le ragioni del municipio monserratino. Ma se la strada fosse privata, chi sarebbe il proprietario? Magi porta una serie di elementi a favore della sua tesi. Il primo è che il comune ha apposto la toponomastica sulla strada come si evince anche dall'elenco scrutatori. «È chiaro che nessun Comune può indicare il nome di strade private: se lo fa vuol dire che sono pubbliche», sostiene Franco Magi.

I RICORSI In attesa che si scoprano ragioni e torti, la questione andrà a finire sicuramente sul tavolo della magistratura amministrativa che è l'unica autorizzata a decidere di questioni che riguardano i rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione. L'avvocato Andrea Cocco che sostiene i ricorsi di molti automobilisti non sembra avere alcun dubbio. «È evidente che si tratti di una strada pubblica e pertanto le multe sono state illegittime: vanno, a mio parere, cancellate. Ma aspettiamo il verdetto», ha dichiarato.

I TECNICI Ancor meno dubbi sembra avere l'avvocato Tomba, che sostiene le ragioni del Comune. «Secondo i nostri tecnici ma anche secondo i tecnici dell'Anas quella è una strada privata e non capiamo il motivo di questa presa di posizione che non porta certamente da nessuna parte».

Chi avrà ragione? La decisione spetterà al Tar al quale è molto probabile che i contendenti finiscano per rivolgersi.

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