Scontri fra tifosi in via Nazionale a Monastir ieri attorno alle 15, a pochi metri di distanza dallo stadio Comunale dove si è giocata la partita di Eccellenza fra Monastir e Tempio. Un gruppo di circa 80 sostenitori provenienti dalla Gallura – arrivati autonomamente – dopo un breve corteo lungo la strada principale del paese è entrato a contatto con i sostenitori locali e ha danneggiato alcune auto, con la rottura del vetro di un veicolo.

In vista della partita, considerato che c’erano stati problemi nella gara d’andata, la società di casa aveva predisposto (assieme alle forze dell’ordine) un piano per l’ingresso dei tifosi del Tempio nell’impianto, con la presenza di polizia e carabinieri nei due accessi del Comunale. Ma il gruppo di sostenitori ospiti allo stadio non si è mai presentato e ha lasciato Monastir dopo gli scontri. All’interno, la partita si è svolta regolarmente e senza alcun problema di ordine pubblico. Si sono registrati alcuni feriti in maniera lieve.

«Quello che è avvenuto fuori dallo stadio non ha niente a che vedere con lo sport: è delinquenza», l'amarezza del presidente del Monastir, Marco Carboni. «Come società siamo parte lesa e non abbiamo nessuna responsabilità. Io, da presidente, mi ero già attivato da lunedì scorso con Digos, questore e forze dell'ordine tanto che sono stati inviati i carabinieri, che ringrazio per la loro professionalità e per come si sono attivati, col maresciallo presente sul posto a comandare le operazioni». Il piano prevedeva che i tifosi del Tempio venissero dirottati, una volta raggiunto l'ingresso del paese, in uno spazio designato esclusivamente per loro. «Purtroppo, prima di arrivare allo stadio, hanno fatto devastazione in paese e sfondato vetri delle macchine con bastoni e altri oggetti», segnala Carboni. «Mi hanno ricordato i tifosi del Napoli tre anni fa a Cagliari: hanno fatto la stessa cosa nella strada principale di Monastir, poi dopo la devastazione se ne sono andati senza arrivare allo stadio».

Al termine della partita, le due società e tifoserie presenti nell’impianto hanno partecipato al terzo tempo nella Club House, offerto – come di consueto – dai sostenitori del Monastir alle squadre ospiti. «Quanto avvenuto nelle vicinanze dello stadio col tifo non c'entra niente e spero ci siano i dovuti provvedimenti: Monastir è un paese tranquillo, dove non è mai successo niente. E fra noi e il Tempio non c’è nessuna rivalità, anzi siamo in buonissimi rapporti col club», conclude Carboni.

(Unioneonline)

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