L’associazione politico-culturale “Giuseppe di Vittorio”, recentemente costituita a Maracalagonis, dice no al progetto di impianto eolico composto da 17 aerogeneratori della potenza di 7,2 MW ciascuno, per una potenza totale di 122,4 MWp (alti circa 200 metri), da installare nei Comuni di Sinnai e Maracalagonis. Un progetto che prevede pure opere di connessione nei medesimi Comuni e in quelli di Quartucciu, Settimo San Pietro e Selargius. 

In un comunicato, l’associazione dice di essere «assolutamente favorevole alla svolta green e alla sostituzione delle centrali inquinanti con forme di energia più compatibili con l'equilibrio dell'ambiente naturale. Considera, però, inopportune le speculazioni energetiche e soprattutto i progetti calati dall'alto, senza accordi con i territori e le relative comunità interessate».

Ancora: «Riteniamo praticabili delle forme di democratizzazione dell'energia, mediante le quali i cittadini, eventualmente incentivati, producono l'energia bastante al loro uso e a quello della comunità; ciò è già previsto e realizzato in varie realtà italiane nella forma delle cosiddette "comunità energetiche", abbattendo anche il rischio speculativo. Per tali motivi, dopo un attento esame del progetto, l'Associazione “Di Vittorio” ha inviato via PEC al Sindaco, al residente del Consiglio e a tutti i consiglieri del Comune di Maracalagonis, un contributo per poter rafforzare la propria contrarietà a questo progetto».

Le osservazioni sono state inviate anche al MASE (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica), nell'imminenza della scadenza per le osservazioni di enti e privati (fissata per il prossimo 27 giugno). Secondo l’associazione, lo studio presentato col progetto, «è impreciso nei riferimenti di appartenenza di molti siti di interesse, impreciso nella definizione dei territori di pertinenza dei singoli Comuni,  basato su riferimenti bibliografici vecchi e superati. Si sottolinea, innanzitutto, che l’area prevista nel progetto per installare le tre grandi e impattanti pale eoliche, nel solo territorio di Maracalagonis, tra Cuccuru Craboni e Cuccuru San Giorgio, ricade in un’area a forte antropizzazione e utilizzo nelle varie epoche fra la preistoria e il Basso Medioevo, attraverso l’epoca protostorica, punica, romana e bizantina. Si tratta, quindi, di un’area che può a pieno titolo definirsi paesaggio storico, tutelato a partire dalla Costituzione, fino alla Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico».

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