Mandas ricorda il martire Sebastiano Gessa, primo sardo morto nelle Americhe
Nato nel 1613, abbracciò la fede diventando missionario gesuita. Venne ucciso nei Caraibi dagli indigeni localiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nell'ex convento di San Francesco a Mandas si è tenuta la conferenza “Un mandarese dimenticato: Sebastiano Gessa, missionario gesuita del XVII secolo” nella quale è stata approfondita la figura del primo sardo martire per la fede nelle Americhe. A raccontare la vita del reverendo Sebastiano Gessa è stato Michele Manca di Nissa, già funzionario Onu e oggi residente in Cile, che grazie ai suoi studi ha scoperto le origini mandaresi del martire cristiano. «Dobbiamo ringraziare il nostro illustre ospite - ha detto il sindaco Umberto Oppus - perché la sua straordinaria scoperta colloca Mandas al centro della storia della Chiesa cattolica e della diffusione della fede nel mondo».
Presumibilmente figlio di Antiogo Gessa e Sabiana Medda, il religioso è nato intorno al 1613 a Mandas. Entrato nell’Ordine dei Gesuiti il 29 febbraio 1632, Gessa ha preso i voti nel 1634. Ordinato sacerdote, uomo di grande cultura, è stato poi insegnante di grammatica. Destinato alle missioni nelle Filippine, nel sud est asiatico, è partito da Siviglia nel luglio 1651. In occasione della prima tappa, a settembre 1651, nell'isola di Dominica (nei Caraibi) è stato ucciso sulla spiaggia trafitto da diverse frecce scagliate dai locali indigeni. L'attestazione della morte è del padre gesuita Miguel Sola che aveva poi informato i superiori di quanto successo nel viaggio. Si era imbarcato nella nave Nuestra Senora del Rosario insieme a un altro sardo, Lorenzo Ibba di Isili, che fortunatamente era riuscito a raggiungere le Filippine dove, dopo anni di missione, è morto.
«Un martirio - ha sottolineato Oppus - analogo a quello di San Sebastiano, il militare romano condannato a morte dall’imperatore Diocleziano per aver sostenuto la fede cristiana oggi venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa Ortodossa». Il missionario originario di Mandas è il primo sardo morto nelle Americhe di cui si ha notizia.