La Jerusalema Challenge di E-ducare arriva a Sarroch. Il progetto che propone una danza con l’aiuto di bambini ed i ragazzi di diverse nazioni, verrà realizzato dalla scuola Secondaria di 1° grado Francesco Ciusa coinvolgendo tutti gli studenti della prima media. Si partirà con le lezioni questa settimana:  a coordinare gli steps della challenge saranno Silvia Paola Lai, ex campionessa sarda di ginnastica artistica e coordinatrice territoriale di E-ducare, e la professoressa di Educazione fisica, Daniela Decortes.

L’iniziativa, promossa dall’associazione onlus irlandese, ambisce a far danzare assieme bambini e ragazzi che provengono da realtà geografiche ed economiche diverse, ma anche a superare ogni senso di inadeguatezza, ad integrare ed accogliere la diversità, per lavorare tutti insieme creando un progetto solidale. E-ducare, fondata dall’italiano Pierluigi Coscia, si occupa proprio di restituire l’infanzia e garantire il diritto all’istruzione ai bambini in difficoltà in Irlanda, Vietnam e Tanzania.

La Jerusalema Challenge di E-ducare è una sfida solidale nata circa due anni fa, quando Silvia Paola Lai aveva creato una coreografia per le sue allieve di Pula. Circa un anno dopo la danza veniva realizzata per la prima volta in ambito scolastico con la partecipazione degli istituti Benedetto Croce di Pula e Dante Alighieri di Muravera, le prime scuole coinvolte nel progetto. L’iniziativa era andata al di là della performance artistica, vincendo le barriere fisiche e culturali e coinvolgendo direttamente i bimbi dell’orfanotrofio Karim supportato da E-ducare, situato ad Arusha in Tanzania. I bambini di E-ducare avevano improvvisato dei passi di danza, in base ai video realizzati dagli studenti italiani di Pula e di Muravera ed avevano risposto alle tante domande dei coetanei sardi che gli chiedevano notizie sulla loro scuola. Il successo della danza internazionale di E-ducare è stato infine coronato dal suo arrivo in Irlanda, dove l’ambasciatore italiano Ruggero Corrias ha ospitato presso la sua residenza a Lucan House una giornata solidale che ha coinvolto più di cento bambini e ragazzi di diverse nazionalità.

Ora quindi la Jerusalema Challenge torna in Sardegna e riparte da Sarroch pronta a volare ancora una volta verso il Vietnam e l’Irlanda. La professoressa Daniela Decortes ha spiegato che l’adesione alla challenge promuove non solamente l’educazione sportiva, ma anche è un potente insegnante etico rivolto al futuro: «Abbiamo deciso di aderire perché ci sembrava una buona opportunità di fare qualcosa per quei bambini che sono sicuramente meno fortunati dei ragazzi che parteciperanno e per cercare di “seminare” già dalla loro giovane età l’idea che non c’è niente di più bello e gratificante che fare qualcosa per gli altri. Come in una squadra è necessario l’impegno di tutti per poter fare bene e se anche solo uno di loro capisse appieno l’importanza che anche una piccola azione personale può cambiare in meglio la “vita” di chi è meno fortunato».

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