Frà Nazerano tumulato nella nuova tomba nella chiesa di Is Molas
Conclusa la ricognizione dei resti del frate cappuccino di Pula. Martedì prossimo la solenne cerimonia
Fra' Nazareno (Archivio L'Unione Sarda)
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Martedì prossimo, 22 febbraio, si concluderanno le fasi della ricognizione dei resti di Fra’ Nazareno, avviate nell’ottobre scorso. Nell’occasione avverrà la tumulazione dei resti del Servo di Dio nella nuova tomba, realizzata all’interno della chiesa di Nostra Signora della Consolazione, a Is Molas.
Una cerimonia in forma strettamente riservata, senza fedeli, che inizierà alle 16, alla presenza dell’Arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi e del vicepostulatore della causa di beatificazione, padre Roberto Sardu, guardiano del convento.
Domenica 27 febbraio, alle ore 10,30, sarà celebrata una messa solenne nel 30esimo anniversario della morte del frate cappuccino di Pula. Nello stesso giorno, dalle 9 alle 16, le Poste Italiane saranno a disposizione per le cartoline e l’annullo filatelico.
LA VITA – Fra’ Nazareno, al secolo Giovanni Zucca, era nato a Pula il 21 gennaio del 1911. Dopo aver trascorso la gioventù nel suo paese, si trasferì in Africa, dove aprì un’attività di ristorazione. Fu militare impegnato sul fronte e fu fatto prigioniero dall’esercito inglese. Tornato in Sardegna, sentì sempre più forte la vocazione religiosa, ed un’attrazione particolare per la figura di San Pio da Pietrelcina, che andò a visitare nel 1950. Sotto il consiglio e la guida spirituale di Padre Pio entrò nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, dove lavorò come cuoco, questuante giardiniere, dedicandosi all’assistenza dei poveri.
La sua vita religiosa fu caratterizzata dalla più assoluta povertà, da sacrifici e penitenze, dalle esperienze mistiche e dall’esercizio di diversi doni soprannaturali, come quello della profezia, della lettura dei cuori, delle guarigioni, della lotta spirituale contro le potenze maligne.
L’infermeria del Convento di Viale Fra Ignazio prima, il suo eremo di Pula poi, divennero meta di incessanti pellegrinaggi di bisognosi di ogni sorta. Con il sostegno di alcuni benefattori e amici, avviò la realizzazione della chiesa di Is Molas, dedicata alla Madonna della Consolazione che parlò a S. Ignazio da Laconi, che non riuscì a vedere terminata. Morì a Cagliari, nell’Ospedale Santissima Trinità, il 29 febbraio del 1992.
(Unioneonline/l.f.)