Decimoputzu senza sindaco: Alessandro Scano lascia la carica
La Regione nominerà un commissario per il Comune
Alessandro Scano lascia la carica di sindaco di Decimoputzu. Venti giorni fa si era sfilato la fascia tricolore in prefettura per protestare contro le aste e gli sfratti nelle campagne devastate dalla crisi. Sollecitava la sospensione di queste sentenze. Sono arrivate solo parole di solidarietà. Da qui le dimissioni.
In settimana arriverà un Commissario nominato dalla Regione. Intanto Scano ha fatto conoscere la sua decisione alla popolazione.
“E’ con grande rammarico che comunico la conferma delle mie dimissioni dalla carica di Sindaco del Comune di Decimoputzu. Una decisione tanto sofferta, quanto meditata, ma ritengo che le persone vengano prima delle poltrone. Non sono mai stato abituato nella mia vita e nella professione a fermarmi davanti agli ostacoli che pure ho trovato lungo il mio percorso, ma in questo momento mi trovo di fronte a situazioni per le quali è stato necessario prendere una decisione drastica. (...). Noi consiglieri del Gruppo di maggioranza abbiamo puntato sulla comunicazione e sulla presenza costante, facendo sentire ai cittadini che chi amministra non può essere assente, ma dev’essere amico, sempre pronto all’ascolto”.
E prosegue: “Nonostante le norme contenute nei decreti Covid avessero previsto la sospensione delle aste e delle attività correlate durante l’attuale periodo di pandemia, si sta procedendo al pignoramento dei beni delle imprese agricole comprese le abitazioni, con conseguente sfratto esecutivo. La maggior parte delle aziende agricole presenti nel territorio comunale sono a conduzione familiare e spesso il titolare risiede nel fabbricato dell'azienda, che nonostante non sia catastalmente classificato come abitazione principale, nella realtà dei fatti risulta esserlo a tutti gli effetti e quindi sottoposto allo sfratto. Dopo diversi incontri, presso le sedi istituzionali, finalizzati a sollecitare la sospensione temporanea degli sfratti esecutivi fino alla fine dell'emergenza pandemica e, a livello comunale, dopo aver deliberato, sia in sede di Giunta che di Consiglio, la richiesta di rinvio dei medesimi, sono arrivato a dichiarare le mie dimissioni nel caso non fossero state accolte tali richieste dalle Istituzioni coinvolte. (...) Non avendo altri mezzi di sensibilizzazione affinché i soggetti preposti potessero adottare i necessari e dovuti provvedimenti in aiuto alle suddette aziende in crisi, il sottoscritto con grande rammarico, pur mancando pochi mesi alla scadenza del mandato durante i quali molto poteva essere ancora fatto, non ha avuto altra scelta se non quella di rassegnare le dimissioni da Sindaco”.
Stamattina non ha ritirato le dimissioni che scadevano verso le 9,30, ma ha lasciato il Municipio lasciando l'incarico di sindaco.
Nella sua lettera l'ormai ex sindaco dice ancora: "Permettetemi di chiedere umilmente scusa se ho avuto qualche mancanza, ma nulla è stato fatto volontariamente”. E si firma “Su Sindigu de Tottusu”.