Attraversamenti improvvisi di cervi sulla 195 a Pula, è allarme continuo: «C’è già stato il morto ma niente è cambiato»
La denuncia dopo l’ultimo episodio: «Con una forza pazzesca saltavano dal ciglio della strada, a quella velocità il peso è come bombe»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A giugno scorso la tragedia: Gianfranco Palma, turista milanese, è morto dopo essersi scontrato con un cervo mentre era in scooter sulla strada per Is Molas. Sono passati sei mesi ma, sulla 195 nella zona di Pula, la situazione non è stata risolta e gli improvvisi attraversamenti degli animali (non solo cervi, ma anche cinghiali e daini soprattutto) proseguono. Con grossi pericoli per chi percorre la statale in auto o in moto. Gli incidenti dovuti ai cervi investiti perché appaiono dal nulla sulla 195 solo nel 2024 sono stati almeno una decina, un dato già pesante di suo. Ma sono molti di più quelli sfiorati: l’ultimo è avvenuto stamattina.
«Alle 10.15, poco prima di Corte Noa: tre cervi che con una forza pazzesca saltavano dal ciglio della strada all’altro, senza toccare l’asfalto», la denuncia di Roberta Loi. «Mi sono fermata e ho azionato le quattro frecce, così come ha fatto l’altra auto che proveniva dalla direzione opposta. Al momento mi sembrava una scena da film con un po’ di spavento. Poi ho realizzato quello che sarebbe potuto succedere. Il peso degli animali a quella velocità, sarebbero state tre bombe. Per un caso fortuito sia io sia l’altro autista, per una manciata di secondi, non ci siamo trovati nella traiettoria dei cervi. Altrimenti, probabilmente, non sarei qui a raccontarlo».
Tra Pula, Villa San Pietro e Sarroch da tempo si registrano con pericolosa frequenza episodi di questo genere: oltre all'incidente mortale di giugno anche diversi in cui gli automobilisti sono rimasti feriti o illesi, con gli animali invece morti. Di recente Walter Cabasino, sindaco di Pula, ha anticipato l'installazione di dissuasori luminosi per cercare di impedire ai cervi di attraversare la statale. Ma la situazione continua a essere di forte rischio: «Non possiamo più dire che la Regione interverrà quando ci scapperà il morto, perché purtroppo è già successo, ma niente è cambiato. Speriamo solo che, come la roulette russa, non tocchi mai più a nessuno», conclude Loi.
(Unioneonline/r.sp.)