Attraversa la 195 a Sarroch: cinghiale investito da tre auto
Ancora pericoli legati agli animali selvatici che appaiono all’improvvisoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un grosso cinghiale ha attraversato all’improvviso la Statale 195 all’altezza della raffineria della Saras, proprio mentre transitavano diverse auto: lo scontro è stato inevitabile. L’ultimo incidente stradale provocato da suino selvatico ha rischiato di fare nuove vittime.
Il pericolo
Lo scontro è avvenuto intorno alle 23,30 di lunedì nel territorio di Sarroch, dove il percorso segue un curva prima del rettilineo che conduce al centro abitato. L’animale, sceso a valle come sempre più spesso capita in cerca di acqua e cibo, è stato travolto da una Smart condotta da un ragazza, per poi finire sotto le ruote di una Hyundai Tucson e di una Audi A3. I tre automobilisti se la sono cavata con un grande spavento, gravi i danni riportati dalla piccola utilitaria che ha travolto per prima il cinghiale, morto dopo i ripetuti impatti con gli pneumatici dei veicoli. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Pula, guidati dal maresciallo Bruno Caruso, e gli agenti della compagnia barracellare del paese, coadiuvati dal capitano Alessio Girau.
I precedenti
Non è la prima volta che un cinghiale viene travolto sulla Statale 195 nei pressi della raffineria: sono già quattro gli scontri avvenuti nell’ultimo anno praticamente all’ingresso del paese. «Trovare un cinghiale a pochi metri dalla raffineria non è inusuale – spiega Alessio Girau -, gli scontri avvengono praticamente sempre nello stesso punto, in prossimità di un canale dove gli animali selvatici arrivano per abbeverarsi. Ormai è difficile tenere il conto in questo territorio di quanti incidenti stradali vengono provocati ogni anno dall’attraversamento improvviso di cinghiali, cervi e daini: percorrere questa strada diventa sempre più pericoloso.
Il Comune
Il sindaco, Angelo Dessì, spiega come gli appelli reiterati dalle amministrazioni comunali della zona non abbiano sortito alcun effetto: «Siamo stanchi di ripetere sempre le stesse cose, nonostante le ripetute segnalazioni e la nostra crescente preoccupazione le istituzioni fanno finta di trovare soluzioni, ma nel frattempo la popolazione degli ungulati continua a crescere. Dopo un’annata siccitosa come questa è comprensibile che gli animali selvatici in cerca di cibo e acqua si spingano a valle, per questo è necessario (anche) tornare a prendersi cura dei boschi e della montagne. Risolvere il problema significa ridare sicurezza a chi percorre queste strade, ma anche liberare gli agricoltori dal peso di dover realizzare alte recinzioni per preservare le colture».