Sono passati 44 anni dal disastro aereo più grave che abbia mai interessato l’aeroporto di Cagliari-Elmas. Nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1979 il DC-9 della Aero Trasporti Italiani che effettuava la tratta tra gli aeroporti di Alghero e Cagliari scomparve dai radar dei controllori di volo (erano le 00.47) e si schiantò sulle rocce a circa 600 metri sul livello del mare mentre effettuava le manovre di avvicinamento allo scalo cagliaritano.

Nessun superstite, tutti morti: 31 persone in totale, 27 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio (nove erano diretti a Cagliari, gli altri avrebbero dovuto proseguire per Roma).

Lo schianto, ha appurato la commissione d’inchiesta, è avvenuto a causa di una “approssimativa” ed “erronea” traiettoria di avvicinamento all’aeroporto.

A quanto si evince dalle conversazioni registrate dalla torre di controllo, i piloti non intendevano attraversare un grosso fronte di cumulonembi che avevano davanti e chiedevano l’autorizzazione ad effettuare una virata per abbassare la loro quota ed evitarli. Non ebbero nemmeno il tempo di rendersi conto dell’errore, perché si andarono a schiantare sulla cima del monte Conca d’Oru.

Il terreno impervio rese anche difficili i soccorsi che, complici anche pioggia e nebbia, arrivarono l’indomani mattina. Inutile, tutti gli occupanti erano morti sul colpo.

(Unioneonline/L)

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