«Portare a casa quanto non consumato nei locali e combattere lo spreco alimentare»: la proposta della Confcommercio
Il presidente Emanuele Frongia: «È una buona pratica, già utilizzata ma da rafforzare ulteriormente»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Fipe Confcommercio Sud Sardegna incrementa la sua lotta contro lo spreco alimentare, obiettivo inserito anche nell'Agenda Onu 2030. «Oggi dobbiamo impegnarci ancora di più: può essere arginato solo attraverso un impegno condiviso», le parole del presidente Emanuele Frongia, a pochi giorni dalla giornata nazionale di prevenzione.
In Italia, nonostante le molte campagne di sensibilizzazione, lo spreco alimentare è aumentato di 9 punti percentuali pro capite (in base all’Osservatorio Waste Watcher International). «Proponiamo alla clientela di portare a casa quanto non consumato nei nostri locali», dice Frongia. Che lancia un appello ai colleghi: «È una buona pratica che, per quanto già attuata da molti operatori del comparto, va rafforzata ulteriormente. Un recente sondaggio condotto al riguardo ha rivelato che circa il 40% dei consumatori non è mai stato informato sulla possibilità di asportare le pietanze».
La Fipe Confcommercio è contraria all’introduzione di nuovi obblighi a carico delle imprese. «Ormai tutti i ristoratori sono attrezzati per consentire ai clienti di portare a casa il cibo avanzato durante i pasti», prosegue Frongia. «Mentre, per incrementare le donazioni di cibo avanzato negli esercizi commerciali, la via maestra è la riduzione degli oneri burocratici e la riduzione della Tari».
(Unioneonline/r.sp.)