Una pizza buona come il pane.

Al gusto di moddizzosu e coccoi.

Il sapore arriva direttamente dai campi di grano, dove nascono i chicchi della tradizione, a cominciare dal vecchio Senatore Cappelli che sta conoscendo un vero boom da un capo all'altro dell'Isola (per la sua qualità, per la fragranza che conferisce al pane e anche perché ai coltivatori è pagato meglio rispetto alle varietà moderne). Per mesi l'alleanza per la pizza sarda ha sperimentato, provando e riprovando semolati e rimacinati di grano duro, farine fiore di grano, lieviti madre, tempi di lievitazione, ovviamente lunghi (dalle 30 alle 72 ore) per evitare quell'effetto gonfiore spesso provocato dalle pizze preparate con poco amore da pizzaioli frettolosi. Gli scettici avvertivano: non si può fare. «In tanti ci scoraggiavano: la pizza con lievito madre è impossibile, invece ce l'abbiamo fatta, ed è ottima», dice Gerardo Piras, tecnico agricolo dell'agenzia regionale Laore, sede di Suelli.
© Riproduzione riservata