Si è immerso nel lavoro, in un settore che ha bisogno di risposte urgenti, il neo assessore regionale alla Sanità Carlo Doria. Due le importanti novità. «Dopo il mio insediamento abbiamo accelerato due percorsi, riferiti a due strutture ospedaliere a cui tenevamo molto e che daranno risposte a territori importanti», spiega. Sono rispettivamente l'apertura della casa di comunità di La Maddalena e l'ospedale di comunità di Ghilarza, che potenzieranno il sistema sanitario sardo.

«Posso anticipare che entrambe le opere verranno inaugurate entro la fine dell'anno», spiega Doria.

Certamente belle notizie. Ma ovviamente le problematiche da risolvere rimangono tante, e affondano le proprie radici in scelte passate, sia nazionali che regionali. Oggi anti-storiche.

«Riorganizzazione del territorio con le reti delle case, ospedali di comunità, continuità assistenziale (implementata dalla telemedicina e da figure sanitarie complementari), finanziamenti all'Università per potenziamento delle scuole di specializzazione devono essere il nostro mantra - precisa ancora Carlo Doria, che è anche un noto ortopedico e professore ordinario all'Università di Sassari -. Ma bisogna intervenire con provvedimenti urgenti nelle situazioni non più gestibili». «Uno dei “talloni di Achille” della Sanità Sarda - continua - è rappresentato dai pronto soccorso, specie dei presidi ospedalieri più grandi, come quello di Sassari e gli altri presidi sardi di pronto soccorso affollati. A causa dell'eccessivo congestionamento e delle attese interminabili per i codici bianchi e verdi, che in condizioni di efficienza dovrebbero essere gestiti al di fuori del sistema ospedaliero dell’emergenza. È perciò impensabile che un paziente dopo il triage debba sostare diverse ore in ambienti angusti senza essere assistito e monitorato». «Su questo - precisa ancora il neo assessore - la Regione si sta già attivando progettando aree apposite nei pronto soccorso. Sassari sarà sicuramente una delle sedi interessate. I primi risultati si vedranno già nelle prossime settimane. L'accudimento e presa in carico del paziente sarà il primo risultato avvertito dall’utente».

«Tengo a sottolineare - aggiunge ancora Doria - che grazie all’impegno profuso da tutti i sanitari in prima linea, tutti i casi più gravi, codici rossi e gialli per intenderci, hanno avuto sempre adeguate risposte. Si tratta quindi di un ragionamento organizzativo: potenziare i servizi nei vari territori e riorganizzare quelli centrali».

«Nella tutela - conclude - della sicurezza e dignità dei pazienti e degli operatori».

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