Tina Fadda è la nuova presidente dell'Unione dei Comuni del Barigadu
Eletta anche la Giunta che la affiancherà nel corso del mandatoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Fumata bianca questa mattina nel Barigadu per l’elezione del presidente dell’Unione dei Comuni. A prendere il posto di Serafino Pischedda, alla guida dell’aggregazione dei Comuni da quattro anni, sarà la sindaca di Ardauli Tina Fadda, in quest’ultimo anno vice presidente dell’Unione dei Comuni. Una scelta non unanime da parte dell’Assemblea dei sindaci.
Come già emerso nella precedente riunione, conclusasi con un pareggio, all’interno dell’aggregazione si è registrata una spaccatura tra i sostenitori di Tina Fadda e chi invece appoggiava la candidatura a presidente del sindaco di Samugheo Basilio Patta.
Tre i voti ieri a favore di quest’ultimo: con Samugheo hanno votato anche i sindaci di Nughedu Santa Vittoria e Ula Tirso. Ha incassato invece sei voti (Ardauli, Neoneli, Busachi, Sorradile, Bidonì e Fordongianus) Tina Fadda.
Eletta anche la Giunta che la affiancherà nel corso del mandato. Ci saranno il sindaco di Neoneli Salvatore Cau, il sindaco di Sorradile, Giampaolo Loi, la sindaca di Bidonì Ilaria Sedda e il delegato di Busachi Vincenzi Mele.
«Sono contenta per quest’incarico anche se mi rendo conto della responsabilità che comporta. E’ necessario creare progettualità che contribuiscano allo sviluppo del territorio e migliorino la qualità di vita degli abitanti e contrastino lo spopolamento che caratterizza soprattutto alcuni dei nostri Comuni, considerati a rischio estinzione. Occorre incentivare politiche di sviluppo economico, sociale e culturale tenendo conto delle specificità dei singoli paesi e delle potenzialità della comunità. Mi dispiace la spaccatura nella votazione ma sono convita che tutti si possa collaborare per raggiungere obiettivi importanti per le nostre comunità».
Il presidente uscente Serafino Pischedda sottolinea: «Sono contento dell’elezione della sindaca di Ardauli, ha dimostrato impegno e tempo da dedicare all’Unione».