Sedilo, la festa di Sant’Isidoro stempera le polemiche: prima uscita delle bandiere dell’Ardia
Folto pubblico in piazza San Giovanni in occasione della solenne processionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A Sedilo la gioiosa e colorata festa di Sant'Isidoro ha avuto il merito di far dimenticare, almeno per qualche ora, le polemiche sulle questioni della sicurezza per l'Ardia.
Piazza San Giovanni era piena come nelle occasioni importanti, con tantissime persone che non sono volute mancare alla solenne processione. È stata anche l'occasione per la prima uscita, insieme, delle tre bandiere della corsa di San Costantino: il capocorsa Leonardo Pes, la seconda Mario Nieddu e la terza Andrea Pes.
Con loro una ottantina di cavalieri ed amazzoni, che hanno reso come sempre unica ed affascinante una delle festività più attese ed importanti.
Presente anche sa prima pandela della corsa a piedi Mauro Pireddu. Bellissimo il colpo d'occhio anche dei cinque gioghi di buoi, oltre a quello che nel carro portava la statua del santo. Nel corteo anche diversi mezzi agricoli bardati a festa, confratelli, componenti del comitato Sant'Isidoro e di tutte le associazioni locali e con i loro stendardi.
Sa prima pandela Leonardo Pes, in mezzo al gruppo dei cavalieri, ha già lo sguardo rivolto alla corsa del 6 e 7 luglio e non sembra preoccuparsi troppo delle polemiche. «Il nostro compito è di condurre L’ Ardia e ci stiamo preparando da tempo, per fare bene», afferma Pes. «Non abbiamo il tempo per occuparci di aspetti che sono di altrui competenza. Sono emozionato perché questa volta nelle prime tre bandiere c’è anche mio figlio».
Il capo corsa del 2023 Marco Mongili si sofferma su un aspetto non secondario: «L’Ardia è una manifestazione di fede, a cui i cavalieri si preparano per bene insieme ai loro cavalli. Tutte queste incertezze e malumori non fanno certo essere sereni».
E proprio il ruolo dei cavalieri viene sottolineato da Valeria Manca, componente del comitato Santu Antinu: «Sentono un fortissimo fervore religioso e l’Ardia non può assolutamente essere paragonata ad una manifestazione sportiva e dunque sottoposta alle stesse regole. E poi – aggiunge Manca - presidente, direttivo e volontari dell’associazione lavorano 12 mesi perché sentono fortemente il dovere di portare avanti quello che che i sedilesi hanno ereditato dai propri antenati».
Anche per il consigliere regionale di Sedilo Peppino Canu «l’Ardia non è una competizione alla stregua di un qualsiasi palio, ma una corsa tradizionale con origini secolari. Negli ultimi 20 anni, tanto si è per garantire la sicurezza, del pubblico, i cavalli e cavalieri. Tra tradizione e sicurezza – aggiunge - si può migliorare, ma senza nulla stravolgere come oggi si vorrebbe dal decreto ministeriale».