Santa Giusta, l'altorilievo in ceramica ricoperto dall'erba
Si tratta di un pezzo unico nell’Isola, costato 50mila euro. L’ex sindaco Figus: «Una vergogna»In tutto sono 187 lastre in gres di 40 centimetri ciascuna. Per un totale di 13 metri di lunghezza, che raccontano uno dei momenti più importanti della storia del paese: il Concilio del 1226. È l’altorilievo in ceramica che anni fa è stato installato all’ingresso di Santa Giusta: un’opera unica nel suo genere che però già da diverso tempo è impossibile ammirare. Il motivo? Davanti all’opera, voluta fortemente anni fa dall’ex sindaco Antonello Figus, una montagna di erba. Dal Comune prima dell’estate era arrivata la promessa di intervenire per eliminare le erbacce, ancora però non si è visto nessun operaio in azione. Uno schiaffo alla storia e alla cultura. È impossibile ammirare il lavoro meticoloso e certosino di tre grandi ceramisti, Adriana Baschieri, Stefano Merli e Paolo Argiolas, inaugurato il 4 settembre del 2020. L’erba ha raggiunto quasi metà dell’opera, costata ben 50mila euro: fondi che aveva stanziato la Fondazione di Sardegna. Ma anche il piazzale davanti è impraticabile: c’è una distesa di terra e massi. Sull’abbandono dell’altorilievo interviene l’ex sindaco Antonello Figus che quattro anni fa aveva inaugurato l’opera: “Doveva essere il biglietto da visita del paese, invece c’è chi ha deciso di occultare l’installazione, un pezzo unico nell'Isola, ma anche nel panorama ceramista nazionale. Una vera vergogna. Per eliminare l’erba basterebbero un paio d’ore. Ho sollecitato un intervento anche in diversi consigli comunali, ma nulla”.