Il Consiglio comunale di Oristano in campo a tutela della sanità pubblica sul territorio. Approvata all’unanimità (22 voti a favore) una mozione che impegna il Sindaco e la Giunta a proseguire con azioni e interventi nei confronti della Regione e di chi governa la sanità per sostenere le esigenze del territorio a partire dalla continuità assistenziale e di medicina generale e da una riorganizzazione e innovazione dei servizi socio-assistenziali e socio- sanitari.

La mozione è stata firmata dai consiglieri della minoranza di centro sinistra Della Volpe, Sanna, Marchi, Marcoli, Obinu, Daga, Obinu e Federico. Fra le richieste, in sintesi, soluzioni per il reclutamento del personale, il potenziamento degli Ascot, il reintegro in chiave volontaria dei medici in pensione, il potenziamento delle guardie mediche e dei reparti ospedalieri e l’attivazione di un tavolo interistituzionale per l’impiego straordinario nel servizio civile dei medici delle forze armate.

Fra le criticità evidenziate nel documento la difficile situazione dell’ospedale San Martino, afflitto da carenza di personale che determina una situazione di costante affanno, l’insufficiente numero di medici di base e di pediatri nel territorio provinciale, il servizio di guardia medica che continua a funzionare a singhiozzo, gli Ascot che aprono pochi giorni alla settimana, gli elevati tempi di attesa e la sospensione di moltissime prestazioni, alcune anche legate a patologie gravi, la continuità assistenziale ridotta ai minimi termini che rischia di non assicurare l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza.

Altra nota dolente il ricorso ai medici in affitto, senza il quale, precisano però i consiglieri firmatari della mozione, «avremmo chiuso la sanità pubblica». E poi la limitazione all’accesso ai corsi di medicina, soluzione definita «un totale fallimento», e il «Centro unico di prenotazione che ha trasformato la Sardegna in un unico grande ospedale».

Il Sindaco Massimiliano Sanna è intervenuto sottolineando l’importanza di una mozione che consente di mantenere alta l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica su un tema fondamentale come quello della sanità: «Purtroppo più di una volta mi sono sentito impotente perché come amministratori comunali non abbiamo strumenti a disposizione», le sue parole. «Ma nessuno abbia dubbi: le istituzioni, la nostra per prima, e l’opinione pubblica hanno il faro costantemente puntato sui temi della sanità. Per definire una strategia efficace occorre però conoscere i propri interlocutori e in questo momento manca quello principale: la Regione. Appena si insedierà, chiederemo immediatamente un incontro all’assessore alla sanità».

Il Sindaco Sanna ha ricordato che l’azione continua del Comune, del Distretto sanitario e delle parti sociali, si è tradotta in innumerevoli documenti, incontri, manifestazioni: «Mi limito a ricordare i confronti con l’Assessore Doria e con il direttore generale Serusi, le manifestazioni per la difesa della sanità e dei diritti dei cittadini. Ma ci tengo anche a evidenziare l’impegno del direttore generale della ASL di cui non possiamo sottovalutare l’azione e anche i risultati ottenuti in un quadro di oggettiva difficoltà, peraltro comune a ogni realtà d’Italia. La mancanza di medici, dovuti a macroscopici errori di programmazione vecchi di decenni, è alla base dell’attuale crisi. La nascita degli Ascot, l’apertura di nuovi reparti in ospedale (come neurologia o neuroriabilitazione), l’avvio di nuovi servizi (come quello recentissimo sui disturbi alimentari) e di nuovi macchinari (la tac) testimoniano però come l’attuale dirigenza stia cercando di trovare soluzione alle criticità. Detto questo non si possono trascurare le innumerevoli difficoltà che non più tardi di due mesi fa, ci hanno portato, insieme ai presidenti dei Distretti sanitari di Ghilarza-Bosa, Ales-Terralba e Oristano, a consegnare un documento al Prefetto Salvatore Angieri per denunciare le gravi condizioni in cui versa la sanità nel territorio. Il documento prende atto del perdurare della crisi sanitaria che investe il comune capoluogo e i centri periferici, le strutture ospedaliere e i servizi di base».

(Unioneonline/v.l.)

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