San Vero Milis, borgate marine senz’acqua da quattro mesi: monta la protesta
Residenti e i turisti costretti ad acquistare bottiglie al supermercato o a utilizzare le cisterne del ComunePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Da una parte acqua cristallina, dall’altra cisterne e proteste. Nelle borgate marine di San Vero Milis (Putzu Idu, Mandriola, Sa Rocca Tunda, Su Pallosu, Sa Marigosa e S’Anea Scoada, per un totale di circa 500 cittadini tra cui neonati, anziani e persone disabili) l’acqua ancora non è potabile.
Un disagio che dura ormai da mesi e che diventa sempre più importante visto che le case iniziano a popolarsi in vista della stagione estiva.
Il Comune ancora non ha risolto il problema, ma nemmeno ha spiegato perché i valori dell'acqua continuano ad essere alterati. Sono tante le persone che da quattro mesi comprano l'acqua al supermercato, del resto è l’unico modo per poter cucinare e lavarsi. Molti infatti non si fidano delle cisterne posizionate dal Comune.
Il primo annuncio del Comune risale al 28 gennaio scorso: nel sito istituzionale e nelle pagine social viene scritto che a causa di un atto di vandalismo al serbatoio idrico, l'acqua non può essere utilizzabile per scopi potabili. Ma anche che il ripristino verrà comunicato con un ulteriore avviso dopo le analisi dell'acqua.
L’11 febbraio arriva il secondo annuncio: il Comune scrive che il divieto dell’utilizzo prosegue. Il 28 dello stesso mese arriva il terzo aggiornamento: «Si informano i cittadini che sono presenti valori leggermente sopra la norma riguardanti la salinità dell’acqua pertanto è sconsigliato l’uso alimentare. A breve, dopo i lavori di pulizia delle cisterne seguirà la comunicazione di autorizzazione al prelievo dell’acqua». Ma ancora nulla, anzi.
Due giorni fa è arrivato l’ennesimo comunicato, per avvisare che le cisterne presenti nelle borgate marine erano state riempite con acqua potabile.
Nella pagina Facebook del Comune tanti i commenti contro l’amministrazione. Infiniti i problemi per chi da quelle parti gestisce le strutture ricettive.
E il consigliere Salvatore Pinna è al lavoro per presentare un'interrogazione: «Da parte del Comune manca la comunicazione. Nessuno sa cosa sta accadendo. Gli amministratori hanno pensato poi che qualche malintenzionato potrebbe mettere all'interno delle cisterne del veleno? Secondo noi non sono nemmeno a norma. Sarebbe bello che qualcuno verifichi questo». Impossibile avere informazioni dal Comune, il sindaco Luigi Tedeschi è irreperibile.