Timore per il blocco dell’assistenza ai bambini diabetici al San Martino di Oristano. A rischio, per il pensionamento della diabetologa che li segue nel reparto di Pediatria, ci sarebbero 130 piccoli pazienti.

A lanciare l’allarme è l’Aniad, l’associazione nazionale atleti diabetici. Lo fa con una nota a firma del presidente Marcello Grussu. Per l’associazione, i pazienti ed i loro caregiver la preoccupazione è forte. Chiariscono infatti: “A distanza di 4 mesi dalla grave vicenda che ha visto 1200 pazienti con diabete privati all’improvviso dell’unico diabetologo che operava presso l'ospedale San Camillo di Sorgono, la storia rischia concretamente di ripetersi ad Oristano”.

Nel caso del San Martino, però, ad essere coinvolti sarebbero direttamente i bambini affetti da diabete mellito di tipo 1. “Bambini che già risultano in grave difficoltà per la nota riduzione all’accesso dei presidi per l’autocontrollo tanto che, qualche settimana fa, la Caritas oristanese è intervenuta con un’importante donazione di sensori per il controllo glicemico. È servita a tamponare per qualche mese un bisogno assistenziale tutt’ora gravemente inascoltato nonostante gli appelli ai decisori politici e le numerose promesse mai mantenute”, aggiungono dall’Aniad.

I NUMERI – Ad essere seguiti in pediatria per il diabete sono 130 bambini. “Insieme alle loro famiglie, prima della fine dell’anno, si troveranno di fronte al grave problema di non poter contare più sull’assistenza dell’unica diabetologa che li segue perché prossima  alla pensione. Purtroppo, allo stato attuale, non registriamo alcuna volontà da parte dell’Azienda Sanitaria a provvedere alla sua sostituzione. Sarebbe persino normale e di buon senso non  aspettare oltre ed  affiancare già da oggi alla dottoressa un altro medico diabetologo che possa prendere in carico pazienti, senza rischiare la grave e pericolosa interruzione che si verificherà a breve perché nessuno potrà garantire più le oltre 1500 visite di controllo che annualmente vengono effettuate”. Ed ancora sottolineano: “Lo sforzo che tutti i medici del reparto stanno mettendo in campo in questi mesi per supportare la diabetologia, i piccoli pazienti e le loro famiglie non potrà protrarsi nel lungo periodo perché al carico ambulatoriale derivante dai pazienti già noti si aggiunge quello delle nuove insorgenze”.

GRANDI DIFFICOLTA’ – L’associazione mette in luce che il reparto di Pediatria è  “già in forte difficoltà per la carenza di personale medico nonostante l’importante attività svolta”.  Ad agosto dello scorso anno, insieme ad altre associazioni, avevano presentato un esposto alla Procura. “Già allora – proseguono - avevamo segnalato che a fronte di un organico previsto di 12 medici oltre il primario, il reparto risultava carente di almeno tre unità. Oggi, con quattro carenze già documentate, e il previsto pensionamento dell’unico medico diabetologo oltre ad altri tre, compreso il primario, entro i primi mesi del 2022 si ha la certezza che il reparto di Pediatria si troverà tra qualche mese a poter contare solo su cinque medici, ovvero dovrà operare con meno del 40% dell’organico previsto. Pertanto, mentre, da un lato aumentano i pazienti e i loro bisogni assistenziali, dall’altro, diminuendo il numero di operatori, si ridurranno drasticamente le possibilità di cura per i cittadini fino ad un verosimile e facilmente immaginabile blocco del reparto e la realistica grave necessità dover sospendere l’assistenza diabetologica ed indirizzare i bambini con diabete verso altri centri fuori provincia perdendo l’ennesimo presidio”.

Quindi dall’Aniad concludono: “Ci auguriamo che dallo scenario previsto non scaturiscano pericoli per la salute delle persone e dei bambini in particolar modo, e ci appelliamo per l’ennesima volta affinché chi ha la responsabilità, si adoperi per dare una concreta prospettiva ai problemi di un territorio oramai mortificato dal grave immobilismo e dal mancato intervento cui stiamo assistendo da troppo tempo”.

Dalla direzione della Assl chiariscono: “Il servizio di diabetologia ha attualmente personale sufficiente per garantire l’assistenza anche ai piccoli pazienti. In ogni caso si sta lavorando per la sostituzione del personale necessario nel reparto di Pediatria”.

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