Oristano, le cicogne nelle terre del termodinamico
Appello del Comitato: «Questa è una zona agricola, via gli insediamenti industriali»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sembravano mostrarsi in tutta la loro bellezza le due cicogne bianche che ieri sono state notate nelle campagne di Tiria e San Quirico. «E soprattutto sembrano voler dire “giù le mani da queste terre”» ripete Antonello Garau, portavoce del Comitato per la tutela e la qualità della vita. Già, perché i terreni scelti dalle cicogne per fare il nido sono gli stessi in cui la San Quirico solar power (braccio sardo della Clp project di Bolzano) vorrebbe realizzare un impianto ibrido solare termodinamico.
Un sistema per la produzione di energia elettrica attraverso pannelli solari e una centrale a biomasse (che dovrebbe bruciare 75 tonnellate di legna al giorno). Investimento di oltre 80 milioni di euro che potrebbe creare nuovi posti di lavoro e un notevole indotto. I cittadini insieme ai Comuni di Oristano, Palmas, Villaurbana, Siamanna, alla Provincia e altre associazioni hanno dato battaglia. Nel 2019 la Regione non concede l’autorizzazione unica per mancanza delle aree disponibili; la ditta impugna e si va avanti a suon di ricorsi. Nei giorni scorsi una sentenza del Tar dà ragione alla Solar power ritenendo che la convenzione siglata con il Comune di Oristano nel 2014 sia ancora valida. Adesso c’è attesa per il pronunciamento del Consiglio di Stato.
Al di là delle battaglie legali, la risposta più chiara arriva proprio da quelle due splendide cicogne. «Qui abbiamo anche la gallina prataiola – ripete Antonello Garau - questa è una zona agricola, con un equilibrio ambientale delicato che non può essere messo in pericolo da un impianto industriale a carattere prettamente speculativo».