Due medici per 500 pazienti. È scritto nei numeri il disastro dell’Oncologia del San Martino dove sono rimaste due specialiste a farsi carico di tutte le terapie del reparto, senza avere nemmeno il supporto infermieristico. Una situazione complicatissima che comporta orari di lavoro ormai insostenibili per il personale superstite ma anche ulteriori difficoltà per i pazienti, già in grande sofferenza viste le patologie con cui devono fare i conti. A lanciare l’allarme sono i familiari dei malati e il Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano che chiede all’assessore regionale Bartolazzi «una soluzione immediata».

In Oncologia la situazione era critica già dalla scorsa primavera, le attività di follow-up (le visite periodiche di controllo per le persone che hanno avuto una diagnosi di tumore) erano state sospese e venivano garantite solo quelle per i pazienti in terapia attiva dai tre medici rimasti in trincea (erano sei fino a un anno fa). Adesso il quadro è precipitato, le oncologhe sono solo due ma i pazienti aumentano.

«Questa situazione è figlia dei numerosi concorsi fatti in passato per Ares e non per le Asl – ha osservato Maria Carmela Marras, una delle referenti del Comitato – gli specialisti hanno preferito gli ospedali di Cagliari e di Sassari e non quelli più periferici».

Il Comitato lancia un appello alla Regione. «È indispensabile un riequilibrio del personale, bisogna garantire il numero di oncologi necessari all’ospedale di Oristano per evitare ritardi nelle cure e ulteriori disagi ai malati».

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