Oristano, concessionario d'auto accusato di evasione fiscale: reato prescritto
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L'accusa sostiene che fosse stata messa in piedi una frode carosello , cioè un meccanismo fraudolento dell'Iva attuato attraverso vari passaggi di beni in genere provenienti ufficialmente da un Paese dell'Unione europea, al termine del quale l'impresa italiana acquirente detrae l'Iva nonostante il venditore non l'abbia versata. E per questo motivo il concessionario di Automania Giancarlo Pusceddu è finito sotto accusa per evasione fiscale di circa 180 mila euro, per l'acquisto di vetture da un intermediario del Nord Italia. Ieri, però, il giudice monocratico Enrica Marson ha dichiarato prescritto il reato, accogliendo così anche le conclusioni del pubblico ministero Daniela Caddeo.
Secondo le contestazioni, nel 2007 Pusceddu, per evadere l'imposta sul valore aggiunto quale titolare della concessionaria d'auto, avvalendosi delle fatture per un imponibile totale di poco più di 581 mila euro (emesse dalla Mercury Cars di Mauro Dal Molin e della Consul-Com di Renato Tagliaferri) a fronte di operazioni inesistenti, avrebbe registrato le fatture nella contabilità e avrebbe indicato nella dichiarazione annuale del 2006 relativa a quella imposta, elementi fittizi corrispondenti al 20 per cento dell'imponibile.
L'altra contestazione è relativa all'anno successivo: Pusceddu si sarebbe avvalso di fatture per un totale di 291 mila euro emesse dalla Mercury Cars di Mauro Dal Molin a fronte di operazioni inesistenti, avrebbe registrato le fatture in contabilità e avrebbe indicato nella dichiarazione del 2007 elementi passivi fittizi corrispondenti al 20 per cento dell'imponibile.
La difesa, gli avvocati Pierluigi Meloni e Matteo Tola, ha insistito nella richiesta di assoluzione di Pusceddu, sostenendo la mancanza di prove della frode: in altre parole, i difensori sostengono che sulle auto acquistate Pusceddu ha pagato regolarmente l'Iva.