A Ghilarza non si placano i malumori sulla mancata esecuzione dei lavori al bocciofilo chiuso ormai da tre anni tanto che molti atleti si sono spostati a Borore.

Nei giorni scorsi il presidente del sodalizio Antonio Piras ha scritto al Comune, rivolgendo pesanti accuse all’amministrazione. Da parte sua il sindaco Licheri le respinge, ma la vicenda è destinata ancora a far discutere. Nella nota indirizzata all’amministrazione il direttivo della società Sa Teula ricorda la riunione di agosto nel corso della quale erano state date rassicurazioni sul fatto che entro ottobre i lavori sarebbero stati conclusi.

“Non solo i lavori non sono stati completati, ma neppure iniziati. Sia ben chiaro che senza campi non si può fare l'affiliazione alla Federazione bocce, non si possono iscrivere le squadre campionati non si può programmare l'attività con gli ospiti diversamente abili , non si possono fare attività con gli ospiti della casa protetta, non si possono ospitare i bambini della  ludoteca e queste sono solo alcune delle attività  che il nostro circolo proponeva per Ghilarza e il territorio”, spiega Piras. E aggiunge: “Risulta sempre più chiaro che importi ben poco  della nostra situazione e della sorte che inevitabilmente ci porterà a soccombere per volontà di questa amministrazione che tanto ha promesso in due anni ma che niente è stato fatto. Il tempo è finito e a breve non rimane altro da fare che chiudere i conti, presentare il bilancio, indire  un'assemblea dei soci per spiegare loro la situazione”.

Di contro l’esecutivo guidato da Stefano Licheri replica con una nota:  “La società sportiva si trova nelle condizioni di non poter esercitare le proprie attività, a causa dell’ordinanza di inagibilità emanata tre anni fa, dalla precedente amministrazione. In riferimento ai lavori, ricordiamo che abbiamo ereditato un progetto con numerose lacune, con l’aggravante della richiesta di mutuo, che abbiamo tempestivamente accantonato, ottenendo un finanziamento regionale. Le numerose carenze riguardavano l’assenza di indagini e relazione geologica, la mancanza di sondaggi sulle fondazioni esistenti e l’insufficiente dimensionamento della struttura metallica”. E dall’esecutivo aggiungono: “Tutti questi adeguamenti hanno fatto slittare il procedimento di affidamento all’anno 2022, assorbendo il critico fenomeno dell’innalzamento sproporzionato dei costi, rendendo pertanto inattuabile il progetto originario. Al momento stiamo lavorando alla revisione dell’intera opera, eliminando tutte le lavorazioni rinviabili ad un intervento successivo”.

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