Una moratoria immediata per sospendere tutte le richieste di nuovi impianti eolici, onshore, offshore, fotovoltaici e agrivoltaici, lo chiede a gran voce il comitato S’Arrieddu di Narbolia per impedire l’invasione selvaggia del Montiferru, Alto Campidano e Sinis.

L’obiettivo è impedire la realizzazione dei mega-impianti industriali di energie rinnovabili, come quello agrivoltaico che dovrebbe nascere a sas Murtas, a metà strada fra Milis e San Vero ad opera della società Sardegna Green 11.  No alla «violenza del loro impatto sull’economia, sull’ambiente, paesaggio»,  provocano solamente danni e problemi alle popolazioni: «espropriano per pubblica utilità, eludendo in tal modo il diritto alla proprietà ed escludendo le comunità interessate da ogni partecipazione», precisa il responsabile Pietro Porcedda.

S’Arrieddu ha un’idea ben precisa del futuro energetico dell’Isola e dell’Oristanese: «vorremmo adottare un nuovo piano energetico e ambientale con legge regionale con il pieno coinvolgimento delle comunità e degli enti locali che debbono partecipare ai processi decisionali, recependo le normative europee e nazionali recenti».

Si alle energie da fonti rinnovabili per una strategia di sviluppo locale partecipato e sostenibile: «siamo a favore delle nuove forme di energia ma solamente quelle prodotte da comunità energetiche, gli agrisolari, gli impianti per autoconsumo, e impianti di produzione la cui potenza complessiva sia inferiore a 1MW e comunque, nel caso di superficie agricola, per una quota complessiva inferiore al 5% del totale».

© Riproduzione riservata