Cicito Vacca, come tutte le persone illustri, ha lasciato in eredità alla sua amata comunità di Milis, e alla Sardegna, un’importante  testimonianza. Il lascito ai posteri è il suo prezioso archivio privato, che è stato donato dalla famiglia all’Archivio di Stato di Oristano per essere consultabile dagli studiosi e cultori della materia.

Per oltre 40 anni, fino  agli ’80 del Novecento, è stato al servizio della sua comunità e del territorio incastonato tra le guglie del Montiferru e le dorate spiagge del Sinis. Ha unito una mirabile attività nel sociale e una lodevole filantropia a un pragmatismo tipico degli uomini del fare. Nel corso della sua onorevole carriera professionale ricoprì ruoli prestigiosi: fu presidente degli Istituti di Beneficenza e Assistenza di Milis; Ispettore onorario ai Monumenti  belle arti e antichità di Milis; Ispettore Bibliografico Onorario per tutta la Sardegna.

Il suo consistente archivio privato comprende 23 faldoni, con 12mila documenti tra corrispondenza con istituzioni ed enti, diari, raccolte, rassegna stampa e album fotografici. Testimonia l’opera omnia di Cicito Vacca: dall’amore per l'arte all’archeologia fino al sociale e letteratura.

«È stato un uomo giusto, onesto  che ha messo in primo piano le esigenze degli altri e si è dato da fare per risolvere i tanti problemi non solo della popolazione di Milis, ma dell’intera Sardegna. È ammirevole l’impegno profuso nelle varie iniziative e vederlo  gioire, soddisfatto del risultato raggiunto per aver tutelato un monumento, restaurato una chiesa, per essere riuscito a fornire un paese di acqua corrente», ha proferito su di lui Angelo Ammirati, direttore degli Archivi di Stato di Oristano e Sassari, che ha curato la classificazione e sistematizzazione dell'Archivio Cicito Vacca.

Quando divenne Ispettore Onorario ai Monumenti, arti e antichità nel 1945 interverrà fattivamente per il recupero, restauro e tutela della Chiesa di San Paolo e del campanile della Parrocchiale San Sebastiano di Milis, della Chiesa di San Leonardo de Siete Fuentes e della Basilica di Santa Maria di Bonarcado. Promosse quindi gli scavi archeologici del Nuraghe S’Uraki a San Vero Milis.

Pregevole il suo interessamento per la tutela e il riconoscimento del Palazzo Boyl, che grazie al suo intervento, il Ministero della Cultura e Istruzione riconoscerà nel 1969 “opera di particolare interesse”, lasciando ai cittadini di Milis e a tutta la Sardegna una mirabile opera architettonica. Da persona di grande umanità si prodigò per realizzare il Cimitero per i caduti italiani e tedeschi sul Campo di Volo di Milis in seguito ai bombardamenti del 1943.

Profonda la sua passione per i libri e la letteratura, fu pioniere perché dotò gli Istituti Riuniti San Giuseppe di Milis della prima biblioteca che arricchì con tante enciclopedie e libri. Da Ispettore Bibliografico fu artefice della creazione e potenziamento delle biblioteche popolari e scolastiche in tutta l’isola. Un archivio tutto da scoprire e studiare per ricordare degnamente l’illustre personaggio.

 

 

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