Non solo cervi. A Laconi c’è anche l’invasione di chi raccoglie i tartufi. Con tutti i disagi del caso: terre private danneggiate, invasione di macchine nelle campagne e prodotto che con il tempo rischia di scomparire. Ora però si cambia. Pochi giorni fa il Consiglio regionale ha approvato la legge che disciplina la raccolta, la coltivazione, la commercializzazione e la valorizzazione del tartufo. Un risultato che gli amministratori di Laconi attendevano da tempo dopo aver chiesto più volte la regolamentazione per il prelievo.

Il sindaco Salvatore Argiolas: «Ora possiamo finalmente studiare dei progetti per promuovere una delle nostre eccellenze. Nel nostro paese ci sono dei periodi in cui si contano più i raccoglitori di tartufi che turisti. Il Comune è da 20 anni che chiedeva una normativa, ora finalmente c’è». Per la prima volta sarà obbligatorio rispettare delle regole sulla quantità da prelevare, su dove raccogliere il tartufo e come. Ma non solo: questa prelibatezza potrà essere raccolta solo da chi avrà un patentino in seguito ad un esame di idoneità. 

«In questo modo la razzia finirà - spiega il sindaco Argiolas -. Tante volte molti raccoglitori di tartufi hanno persino manomesso le recinzioni dei terreni. Senza dimenticare poi che in tanti scavano con metodi sbagliati. Il tartufo - conclude il primo cittadino - in questo modo potrà diventare un prodotto di nicchia che avrà un’influenza anche sull’economia locale. Questa legge che abbiamo chiesto a gran voce sarà un volano per lo sviluppo e la crescita della comunità dove il tartufo ha un'importanza fondamentale».

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