All'interno del cimitero di Ghilarza, che è sempre stato pulito e ben curato sotto tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo, esiste purtroppo un angolo che sembra invece dimenticato da tutti,  e che non rappresenta un bel biglietto da visita per quanti frequentano il campo santo e hanno la necessità di utilizzare i servizi igienici.

I bagni che si  trovano dopo aver superato la porta centrale d’ingresso, sul lato destro della zona storica,  versano infatti in una situazione di degrado e sporcizia, non certamente degna di un luogo molto frequentato da chi fa visita ai propri cari defunti. Le porte non esistono più o sono divelte, i sanitari sono rotti e sporchi, il lavandino è nero, le pareti ammuffite. Il tutto  segno di una incuria vecchia di anni.

«Possibile che nessuno se ne sia mai accorto  e abbia provveduto a pulire questa vergogna?», si chiede una abituale visitatrice del cimitero. «Perché in un luogo così frequentato non si è  mai messo mano a una sconcezza che non fa certo onore al paese? Speriamo che qualcuno intervenga. Senza contare che neppure 20 metri più avanti c’è la tomba della famiglia di Gesuino Oppo, il grande imprenditore, meta di visita da parte di tante persone».    

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