Autonomie scolastiche a rischio, preoccupazione anche nell'Oristanese
Il sindacato Snals: «Il sessanta per cento subirebbe un taglio, serve un intervento»Quante autonomie scolastiche si perderebbero in provincia di Oristano, se diventasse operativo quanto previsto nell’ultima legge di bilancio del governo, che prevede parametri molto più’ elevati di alunni rispetto agli attuali per mantenere questo diritto? «Dai nostri calcoli almeno il 60 per cento di quelle attuali – evidenzia preoccupato il segretario provinciale dello Snals Luciano Cariccia- con un gran numero di scuole che sarebbero accorpate e si vedrebbero private di colpo del dirigente e del Dsga».
Una situazione allarmante che non fa dormire certo sonni tranquilli al mondo scolastico oristanese, che già nel corso degli anni passati ha dovuto subire tagli su tagli per la carenza di numeri. «E’ vero che ogni anno per la denatalità dobbiamo registrare un calo di centinaia di alunni – sottolinea Cariccia – ma qui si ragiona sempre con freddi numeri, che anche nelle zone interne dell’isola viene subordinato a criteri di densità demografica, concedendo l'autonomia solo a condizione che vi sia un numero minimo di alunni». E ancora: «Qui non siamo a Milano - afferma il sindacalista - sono necessari criteri diversi che tengano conto di altri aspetti. La presenza della scuola nei nostri paesi contribuisce a evitare la ulteriore desertificazione in favore di aree più urbanizzate. In altre parole Il calo demografico non può essere il criterio guida per giustificare gli accorpamenti».
L’unica nota positiva al momento, è che l’accordo Stato - Regioni entrerebbe in vigore dall’anno scolastico 2024-25 e forse c’è ancora il tempo per porre rimedio ad una situazione fortemente penalizzante. Intesa firmata già qualche anno fa ma ancora non attuata e bisogna evidenziare come nel periodo del Covid i parametri stabiliti per dimensionamento scolastico sono stati diminuiti. In attesa di conoscere gli sviluppi futuri, sempre il segretario provinciale dello Snals Cariccia esistono altre situazioni di tagli previsti già a partire dal prossimo anno scolastico 2023-24.
«Gli istituti comprensivi di Ghilarza e uno della città di Oristano – spiega Cariccia- non rispettano più gli attuali parametri di autonomia e devono essere accorpati ad altri istituti. Per pochi alunni si salverebbe invece l’istituto superiore di Bosa».
Quello di Ghilarza è un caso paradossale, perché pur essendo il comune più popoloso del nord provincia, non ha i numeri sufficienti per mantenere l’autonomia in quanto ingloba solo le scuole primarie locali e quelle di Sedilo. Anche l’istituto superiore, per le stesse ragioni numeriche, è aggregato al Mariano IV di Oristano. Da tanti anni l’Unione dei Comuni del Guilcier sta combattendo una battaglia per l’ottenimento di un globale che possa comprendere tutte le istituzioni scolastiche di Ghilarza dall’infanzia alle superiori. Richiesta mai accettata.