E’ giunto ormai alle battute finali il processo in corso a Lanusei sui cosiddetti “veleni” di Quirra. 

Dopo  una giornata dedicata alle repliche del pubblico ministero e delle parti civili, domani pomeriggio, dopo le repliche della difesa, la giudice monocratica Nicole Serra si ritirerà in camera di consiglio per poi emettere la sentenza.

Imputati gli otto comandanti che hanno guidato il poligono di Perdasdefogu dal 2002 al 2010: devono rispondere di "omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri" perché non avrebbero interdetto al pubblico le aree militari e non avrebbero dotato il personale di dispositivi di protezione.

Il pm Biagio Mazzeo ha chiesto per gli imputati condanne dai 3 ai 4 anni e ha replicato ai difensori sulla "non responsabilità dei comandanti in materia di sicurezza del poligono" e sull'interpretazione della perizia del super esperto Mariano Mariani, secondo il quale "non c'è stato disastro ambientale”. "Il comandante è il responsabile in prima persona della cornice di sicurezza tramite i militari impegnati nello 'sgombero', quanto meno - ha detto - avrebbe dovuto dotare questi ultimi degli indispensabili presidi di sicurezza per evitare l'inalazione di sostanze tossiche. Quanto alla relazione del perito, Mariani ha anche sottolineato che le attività militari hanno certamente comportato la sospensione in aria di particolato fine e, aggiungo io, con presenza di specie contenenti uranio torio e contaminanti tossici di varia natura. Questo - ha concluso il pm - ha determinato esposizioni acute, malattie, infortuni e contaminazione ambientale".

Sulla stessa linea i legali di parte civile Bachisio Mele, Roberto Peara, Giacomo Doglio e Giuseppe Caboni, mentre l'avvocato Gianfranco Sollai ha chiesto la trasmissione degli atti di nuovo in Procura per accertare la responsabilità dei capi di Stato maggiore, dei direttori generali degli armamenti succedutesi del tempo e anche dei ministri della Difesa dell'epoca.

(Unioneonline/D)

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