Un apiario olistico tra Ilbono e Loceri: è il nuovo progetto di Anita e Federico
Si tratta della prima esperienza a livello regionale: ecco le sue caratteristicheIl suono delle api, l’insospettabile aroma di queste generose creature, rilassarsi e provare il benessere che possono generare e donare.
A Mattalè, in territorio di Ilbono ma nelle campagne tra Loceri e Cea, è stato inaugurato Abisus, un apiario olistico integrato dove sperimentare tutto questo è possibile. I primi ospiti sono stati gli alunni delle scuole elementari di Loceri, centro in cui risiedono i proprietari dell’apiario e titolari dell’azienda agricola naturale Farm house Il Nuraghe. È la prima esperienza a livello regionale perché questo particolare tipo di apiario permette di rimanere all’interno in sicurezza e godere del lavoro delle api e favorisce la salute e lo stato di equilibrio psicofisico-energetico della persona.
È una piccola struttura interamente realizzata in legno non trattato, alla quale sono annesse tramite finestrelle di sicurezza 9 arnie modificate ad hoc con funzione di scambio tra alveare e stanza interna per sfruttare maggiormente il lavorio incessante delle api che consente di saturare di profumi e suoni l’ambiente interno per beneficiare in senso più ampio e completo dei prodotti benefici dell’alveare. Titolare del progetto è la naturopata Anita Murino che insieme al marito, Federico Pistis, e grazie alla collaborazione dell’azienda apistica Demuru di Loceri ha coronato il sogno aziendale. «Senza di loro nulla avrebbe avuto senso», dice Anita Murino. Che racconta la genesi dell’iniziativa: «Nel 2018 io e mio marito abbiamo inserito l’apiario olistico nel nostro progetto aziendale, ma solo questo 24 maggio siamo riusciti a coronare questo grande sogno. Vedere Marco Demuru accasare le sue api in #abisus è stato uno dei momenti più significativi e commoventi per la storia della nostra azienda. Mai avremmo potuto desiderare collaboratori migliori di loro per passione e professionalità». Suggestivo è anche il nome dell’apiario: «#abisus non è un caso, è testimonianza della sua grande importanza per noi e per la comunità. Nasce da un profondo desiderio di cambiamento e dall’impegno per riaffermare la bellezza e la tradizione della nostra amata Terra puntando anche sulla rieducazione ambientale. Ecco allora che due bellissime parole in limba si incontrano “Abi” come ape, le nostre amiche che tanto ci danno e ci insegnano che non solo dobbiamo imparare a proteggere ma anche osservare per capire come si rispetta la natura e la società. Chi non le ama non le ha mai capite davvero. “Bisu…(bisus)” come sogno rivelatore, sogno beato, positivo, armonioso. Inoltre, il simbolo # che precede la parola ABisus in musica indica il crescere. Accresce suoni e dunque le onde sonore, come fosse un invito a crescere interiormente, a evolversi ammirando da vicino le api oltre le finestrelle di sicurezza, ascoltandole, capendole, respirandole».