Colpo di scena nel processo per l’omicidio di Gabio Longoni in Ogliastra. Poco prima che prendesse parola la difesa di Fabio Fois, l’allevatore di 57 anni di Girasole accusato del delitto e del tentato omicidio di Giovanni Congiu, il presidente della Corte d’Assise di Cagliari Giovanni Massidda lo ha fermato: “Mi scusi avvocato – ha detto –, ma oggi non potrà discutere. La Corte ha necessità di riaprire l’istruttoria”.

Nella scorsa udienza avevano parlato il pm Mazzeo e le parti civili, con il pubblico ministero che aveva chiesto l’ergastolo con isolamento diurno di 18 mesi per l’imputato.

Oggi toccava alla difesa, il processo era alle battute finali ma i giudici hanno interrotto tutto. Vogliono riaprire l’istruttoria e sentire un marmista e il consulente della difesa che ha fatto uno studio sui luoghi e i tempi di spostamento.

Probabilmente la corte vuole sondare un movente alternativo che non riguarda l’imputato, che inizialmente era stato preso in considerazione in fase d'indagine ma poi era stato abbandonato dalla Procura.

Una svolta clamorosa, un fatto che avviene molto raramente a questo punto del processo.

Fois, che ha sempre negato, è accusato di essere l’assassino che il 22 novembre 2017 organizzò l’agguato nelle campagne del Paese. Il movente? Secondo il pm una vendetta per il furto di due asinelli compiuto l’anno precedente e ammesso da Daniele Congiu, che è stato raggiunto da un pallettone alla gamba ed è sopravvissuto all’agguato.

Ritorno in aula il 30 maggio dunque, per sentire il testimone e in consulente della difesa. Quando insomma eravamo a un passo dalla sentenza, la battaglia processuale si è clamorosamente riaperta.

(Unioneonline/L)

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