Lanusei, Tribunale al sicuro dai tagli? «Il ministro Orlando non dice la verità»
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Le rassicurazioni del ministro Orlando sul futuro del Tribunale di Lanusei non hanno convinto gli avvocati. Né quelli ogliastrini né i colleghi iscritti agli altri fori sardi.
Chi si aspettava un armistizio fra Roma e l'Ogliastra dovrà ricredersi.
«Il ministro ha detto una grossa bugia». Gianni Carrus, presidente dell'Ordine degli avvocati del foro di Lanusei, alza i toni della discussione e ricusa le parole del Guardasigilli del governo Renzi che, sabato a Cagliari, ha escluso l'ipotesi di chiusura del palazzo di Giustizia di via Marconi sostenendo che la commissione ministeriale Vietti «non mette in discussione il primo grado di giudizio ma riguarda quello successivo e in Sardegna c'è soltanto una Corte d'appello».
Secondo Carrus il ministro Andrea Orlando si sarebbe contraddetto rispetto alla volontà di ritracciare la geografia giudiziaria nazionale nel nome della riduzione della spesa.
A Cagliari gli avvocati dell'Unione regionale delle curie si sono riuniti in un incontro parallelo al convegno sulla legalità organizzato al Teatro Massimo.
«Il 12 agosto 2015 - ha rimarcato Carrus - è stato lo stesso Orlando a firmare il decreto costitutivo della commissione Vietti che, lo scorso 25 gennaio, ha completato i lavori della revisione geografica giudiziaria indicando anche il primo e secondo grado. A questo punto Orlando sta smentendo se stesso».
Per ufficializzare con tutti i crismi la comunicazione sulla salvezza del tribunale di Lanusei «il ministro - secondo Carrus - al suo rientro a Roma dovrebbe annullare il decreto».