L’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei fa i conti con un’altra emergenza. Dopo la chiusura del punto nascita, di Pediatria e di Cardiologia, ora è a rischio anche l'attività del Pronto soccorso, in affanno per la carenza di medici.

"Ieri una signora anziana di un paese vicino è rimasta 12 ore buttata in ospedale prima che venisse visitata - spiega Adriano Micheli, coordinatore dell'associazione #giulemanidallogliastra, per i diritti dei malati - È sempre lo stesso problema: non ci sono medici e non si programma anche quando si sa per tempo che magari un professionista va in pensione. Per i dirigenti della Asl, per l'Ares e per l'assessorato alla Sanità la strada più semplice è chiudere, ma questo non è il modo di risolvere i problemi per cui sono stati investiti dell'incarico. Qui si sta costringendo la gente a non curarsi più o a fare l'immigrato sanitario nella penisola rinunciando a tante altre cose. Noi continuiamo la nostra occupazione virtuale dell'ospedale visto che non si può fare occupazione fisica: la nuova dirigenza della Asl programmi, trovi i medici che mancano per dare soluzioni definitive all'ospedale".

Nel reparto a rischio chiusura ci sarebbero solo tre medici che devono farlo funzionale h24 con turni massacranti.

Per domani, intanto, è attesa la riapertura del punto nascita chiuso a fine dicembre e che sta costringendo le donne incinte del territorio ad andare a partorire a Cagliari e Nuoro: "Staremo a vedere se rispettano i tempi che hanno dato per la riapertura del reparto - conclude Micheli - Intanto attendiamo soluzione anche per Pediatria e Cardiologia: in quest'ultimo reparto i medici garantiscono solo le urgenze e le visite ambulatoriali". 

(Unioneonline/s.s.)

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