Il presidente del parco Genos di Perdasdefogu, Mario Pirastu, è stato prosciolto dalla Gup del tribunale di Lanusei, Paola Murru, dall'accusa di furto delle 25mila provette contenenti il Dna dei sardi che erano state trafugate nell'agosto 2016 dallo stesso Genos e ritrovate qualche mese dopo all'ospedale San Giovanni di Dio di Cagliari - perché "il fatto non sussiste”.

Il professor Pirastu è stato prosciolto anche dall'accusa di trattamento illecito di dati personali perché il fatto non è più reato.

Nella breve requisitoria il Pm di Lanusei, Biagio Mazzeo, aveva chiesto il rinvio a giudizio dell'indagato ritenendo che "nella sparizione delle provette ci sia stato qualcosa di strano che deve essere chiarito a processo".

L'udienza di oggi rappresentava una costola di un procedimento più vasto in cui erano indagate altre dieci persone tra amministratori locali, consiglieri di Genos e SharDna, medici e collaboratori, accusati a vario titolo di violazione della privacy per l'illecita trattazione di dati sensibili, furto, peculato e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Per loro, nel novembre 2020, il Gup di Lanusei Mariano Arca aveva deciso il non luogo a procedere respingendo la richiesta di rinvio a giudizio del Pubblico ministero.

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata