Un "caso internazionale" da giorni al centro di una polemica fra Germania, Francia, Malta e Italia, che si rimbalzavano le responsabilità sull'approdo dell'Alan Kurdi, la nave della Ong tedesca Sea Eye con a bordo 125 migranti.

E ora, la decisione del Viminale: sì allo sbarco, in Sardegna. Ma "solo se il tempo peggiora", precisa il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese.

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La nave è ferma davanti al porto di Arbatax dove, come spiega la Capitaneria di porto, era stato concesso un "punto di fonda", vicino all'Isolotto d'Ogliastra, per ripararsi dal maltempo nel tragitto che vedeva come meta più probabile, ma non ancora confermata da Parigi, Marsiglia.

Poi, attorno alle 12, il Viminale ha autorizzato lo sbarco, specificando che, "contestualmente all'autorizzazione è stata avviata la procedura europea di ricollocamento e l'80% dei migranti soccorsi verrà trasferito in altri Paesi europei".

"SOLO 25 IN ITALIA" - Come però ha sottolineato il ministro Lamorgese in audizione al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, i migranti sbarcheranno "se la situazione del mare peggiora" perché la Alan Kurdi "non è adeguata a sopportare un mare molto mosso".

"Il porto è chiuso e non abbiamo dato il porto", ha aggiunto. Se sbarcheranno, i migranti "pur facendo i 14 giorni di quarantena, verranno immediatamente dislocati altrove, in Paesi europei che hanno dato disponibilità a prenderli".

Tutto questo "fermo restando che solo in 25 rimarranno sul territorio nazionale".

LA VICENDA - Tra il 19 e il 20 settembre la Alan Kurdi ha soccorso in tre distinti interventi al largo della Libia 133 migranti, tra i quali anche 62 minori (il più piccolo ha 5 mesi). Subito dopo la Ong ha contattato i centri di coordinamento marittimo di "Italia, Malta, Germania e Francia, nonché il ministero degli esteri tedesco", chiedendo un porto sicuro, "ma nessuno di loro ha risposto".

La nave ha fatto allora rotta verso Lampedusa dove però è stato negato il permesso di sbarco.

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In quell'occasione la Guardia costiera ha inviato una mail al comandante in cui chiedeva di rivolgersi al Centro di coordinamento marittimo di competenza, ossia quello di Brema, visto che la nave batte bandiera tedesca. I salvataggi - è la spiegazione fornita all'equipaggio - sono avvenuti fuori dalla zona Sar italiana, e il nostro Paese non ha coordinato nulla.

Non è chiaro però se il comandante abbia dato seguito alle indicazioni della Guardia costiera, mentre dalla Germania non sarebbe arrivata alcuna risposta.

LA POSIZIONE DELLA FRANCIA - La nave è così rimasta al largo dell'isola siciliana fino a questa mattina, quando ha deciso di fare rotta verso Marsiglia, il porto da dove era partita. Con 125 migranti invece dei 133 salvati: 8, due minori e le loro famiglie, sono stati infatti evacuati martedì sera per ragioni mediche dalle autorità italiane.

La decisione di puntare su Marsiglia è stata accolta positivamente dal vice sindaco Benoit Payan ma Parigi la pensa diversamente.

La Alan Kurdi (Archivio L'Unione Sarda)
La Alan Kurdi (Archivio L'Unione Sarda)
La Alan Kurdi (Archivio L'Unione Sarda)

Prima il portavoce del governo Gabriel Attal e poi il ministero dell'Interno hanno sottolineato che la Alan Kurdi deve essere "accolta nel porto sicuro più vicino". E dunque in Italia. "Negli ultimi due anni - dicono dal ministero - abbiamo sempre garantito solidarietà all'Italia. Siamo al suo fianco con un meccanismo di solidarietà per farci carico degli sbarchi, le chiediamo quindi di rispondere favorevolmente alla richiesta fatta dall'Ong di sbarcare nel porto sicuro più vicino".

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LE REAZIONI - La vicenda dello sbarco in Sardegna ha innescato anche reazioni politiche, a cominciare da quella di Matteo Salvini. "Roba da matti! La nave Ong tedesca Alan Kurdi, con 125 immigrati clandestini a bordo, era diretta a Marsiglia. La Francia protesta e fa la voce grossa, il governo italiano cede subito ed ecco che la nave si ferma in Sardegna (con buona pace di solidarietà...)", ha scritto su Twitter il segretario della Lega.

"Macron fa la voce grossa ed ecco che subito il governo italiano si piega agli ordini francesi", il commento del deputato e coordinatore della Lega in Sardegna Eugenio Zoffili. "Alle 14, nel corso dell'audizione in Bicamerale Schengen, Europol e immigrazione chiederò al Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese di revocare immediatamente l'autorizzazione allo sbarco. Mi trasferirò poi personalmente in serata ad Arbatax, per incontrare gli amministratori locali e l'assessore Todde".

Protesta anche Fratelli d'Italia: "Il premier Conte e gli esponenti della sua maggioranza hanno espresso come al solito, con atteggiamento supino, grande soddisfazione per le decisione dell'Europa sulla politica dei migranti e, oggi, se ne vedono i risultati", si legge in una nota diffusa da Salvatore Deidda, deputato di Fdi, e dai consigliere regionali Francesco Mura, Fausto Piga e Nico Mundula. "La Ong 'Alan Kurdi' viene rifiutata dalla Francia e ovviamente dove fa ritorno? In Italia. Ci mancherebbe che non si dia riparo ad una nave in caso di maltempo, ma non si pensi neanche per un minuto che questa scelga la Sardegna per i suoi traffici disumani. Non vogliamo diventare la nuova meta delle Ong, dopo che la Sicilia si è giustamente ribellata. Il Governo Conte è incapace, complice e pieno di contraddizioni. Adesso basta!", concludono gli esponenti del partito di Giorgia Meloni.

Duro anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: "L'ennesimo atto di resa ai danni dell'Italia e degli italiani costretti a subire una vera epropria invasione che altri Paesi evitano".

Per Ugo Cappellacci, coordinatore regiin"I ministri Di Maio e Lamorgese

si dovrebbero dimettere subito". Così Ugo Cappellacci, deputato

e coordinatore regionale di Forza Italia-Sardegna, dopo la

decisione del Governo di consentire l'approdo della nave Alan

Kurdi nell'isola. "Non solo non bloccano l''immigrazione

illegale dall'Algeria, ma addirittura riportano in Sardegna pure

le navi delle Ong - attacca - la Sardegna non accetta di

diventare il centro d'accoglienza dell'immigrazione clandestina

d'Europa solo perché Conte, Di Maio e Lamorgese barattano la

nostra terra con qualche pacca sulla spalla dei partner europei

per elogiare la loro servile benevolenza".

(Unioneonline/s.s. - v.l.)
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