Ha raccontato sui social l’esperienza da incubo vissuta da sua cognata al San Francesco di Nuoro, arrivando alla conclusione che «ai miei concittadini non è più garantito il diritto alla salute». Ma il post di Elvira Serra, giornalista nuorese del Corriere della Sera, che sulla rete ha in poco tempo catturato l’attenzione di tanti lettori, ha ricevuto una risposta da chi quei reparti – disagi e difficoltà inclusi nel pacchetto – li conosce bene. 

«È innegabile che quanto riportato dalla signora Serra corrisponda alla realtà», replica sul suo profilo Mauro Pisano, direttore del reparto di Cardiologia e del Dipartimento Area Medica dell’ospedale. Ma, dopo aver ammesso che «ci saranno in futuro altri episodi simili che verranno riportati su social», e che questi avverranno «probabilmente ogni qualvolta si presenterà un picco di patologie stagionali come ad esempio le sindromi influenzali», il focus si sposta sugli aspetti che – secondo Pisano – sarebbero stati trattati con superficialità dalla giornalista. Serra sulla sua pagina ha denunciato le condizioni della struttura dove «un’ala del reparto è completamente inutilizzata, alcune stanze vengono usate per gli ambulatori, le finestre sono chiuse con lo scotch per le medicazioni e alcuni degenti sostano lì qualche ora», ammettendo poi quanto successo alla parente che per una tac “urgente” ha dovuto attendere tre giorni.

«Quanto è capitato non significa che viene negato il diritto alla salute ai suoi concittadini – precisa Pisano –. C’è stato un problema di ordine alberghiero, non di assistenza. Ci sono dei frangenti dove il carico assistenziale supera le capacità di accoglienza del reparto con la conseguenza che i pazienti stazionino, per qualche ora o addirittura per qualche giorno, nei corridoi dei reparti o nelle aree boarding dei pronto soccorso. Di tutta Italia. So che è spiacevole e non dovrebbe accadere». Sulla richiesta – avanzata dalla cronista – di dimissioni dei vertici Asl 3, ritenuti diretti responsabili della situazione – il direttore va dritto al punto: «Se avesse avuto il buon gusto di informarsi, si, proprio dal dottor Zaru, il direttore del reparto, avrebbe potuto comprendere che quella situazione era solo temporanea».  E anche se le stesse difficoltà non «sono presenti in altre aree più fortunate della nostra Isola – continua Pisano – abbiamo progettato una serie di interventi, che ovviamente necessitano di tempo per renderli operativi al 100%. La struttura è ripartita». 

«Mi creda – aggiunge il direttore in chiusura –  abbiamo ancora tantissimo da fare e siamo noi i primi ad essere consapevoli di cosa non funziona. La prossima volta, “esca” pure nei social ma prima si informi con chi di dovere in modo che la sua protesta sia costruttiva e costituisca, ammesso e non concesso che sia necessario farlo, un pungolo per fare ancora meglio. Abbiamo necessità di proposte per migliorare».

(Unioneonline/v.f.)

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