Ottana, sit-in dei lavoratori in cassa integrazione
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I lavoratori di Ottana, quelli di Ottana Polimeri e Ottana Energia, i primi in cassa integrazione ormai da tre anni e gli altri da 16 mesi, domani mattina insceneranno un nuovo sit-in davanti alla fabbrica ferma prima di assistere ai lavori del consiglio comunale convocato dal sindaco di Ottana Franco Saba in forma straordinaria.
Visto che per i lavoratori di Ottana Polimeri la cassa integrazione scade a settembre in maniera definitiva e non avranno più diritto agli ammortizzatori sociali, si chiede l'intervento immediato della Regione e del ministero dello sviluppo economico.
I lavoratori chiedono risposte immediate dalla Regione e da Roma, per poter riavviare gli impianti, fermi ormai da tre anni.
Il licenziamento incombe e nulla sembra muoversi per riavviare sopratutto la centrale elettrica, (ferma ormai da 16 mesi), dove gli operai sono in cassa integrazione.
Gli operai chiedono subito l'avvio della filiera del Pet (materiale per produrre bottiglie di plastica e quanto altro), nell'asse Sarroch-Ottana, visto che lo stabilimento di Ottana riesce a produrre 400 tonnellate al giorno ed è l'unico stabilimento in Italia. Per i lavoratori e sindacati non esistono problemi di mercato, giacchè solo in Italia ogni anno c'è una richiesta di prodotto pari a 800 mila tonnellate. Tutto sarebbe legato alla essenzialità che il ministero dello sviluppo economico deve concedere alla centrale elettrica di Ottana, magari eliminando l'olio combustibile e alimentando gli impianti col metano.
I lavoratori e i sindacati chiedono alla Regione e al governo romano un immediato provvedimento che dichiari gli impianti di Ottana strategici per l'economia e lo sviluppo della Sardegna centrale. L'appuntamento stamattina è alle 7.30 davanti ai cancelli della fabbrica. lavoratori alle dieci si sposteranno ad Ottana per la riunione del consiglio comunale straordinario.