L’Ortopedia del San Francesco ancora lontana da una piena riapertura costringe a un’odissea un bambino di 8 anni di Ottana che si era infortunato in una ludoteca. Due giorni e chilometri per un’operazione.

E dalla giovane madre, P.F., reduce da un tour de force in tre ospedali, arriva un appello a potenziare la sanità del capoluogo barbaricino.

«Erano le 18 quando mio figlio ha rimediato una brutta caduta nella ludoteca che gli è costata un serio infortunio al braccio. Allertati dagli insegnanti, insieme a mio marito e al bambino, ci siano precipitati all’ospedale San Francesco, venendo accolti con grande professionalità, prima nel pronto soccorso pediatrico e poi in radiologia. Dagli esami è emersa una frattura scomposta».

Così per il bambino è stato disposto il trasferimento in Ortopedia, un minuto dopo la chiusura del reparto, alle 20: «Il dottore che aveva terminato il turno alle 20 ha sbraitato contro l’Oss che ci trasportava. Eravamo sgomenti, ma non ci è restato altro che tornare a Nuoro l’indomani alle 8 del mattino».

E l’indomani, altra doccia gelata: «Ci hanno spiegato che il bambino necessitava di un intervento che, però, loro non potevano effettuare». Ne nasce una vera e propria odissea, con la famiglia che in mattinata arriva al San Martino di Oristano e di lì viene nuovamente smistata al Brotzu di Cagliari: «Dopo ore di attesa  - spiega la donna -, alle 12.30, in ortopedia ci hanno spiegato di vivere una situazione analoga a quella nuorese, destinandoci al Brotzu, non prima di aver allertato Cagliari sul nostro arrivo. Stupiti, ci siamo chiesti del perché anche a Nuoro non abbiano fatto altrettanto».

Alle 15.30 l’arrivo nel capoluogo, dove il piccolo viene ricoverato e operato giovedì 17: «Dopo una settimana di ricovero - conclude la madre - nostro figlio sta meglio, sta proseguendo le cure a casa. A Nuoro bisogna cambiare rotta, riaprendo in pieno l’Ortopedia, affinché altri genitori non siano costretti a vivere quello che viviamo noi».

Paolo Cannas, dg Asl 3: «Ci stiamo attivando con fatica per riaprire il reparto, dove permangono carenze d’organico. Stiamo facendo del nostro meglio per porvi rimedio, in sinergia con l’assessorato alla sanità».

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