«Trovo assurdo quello che è successo nel carcere di Nuoro. Un’evasione, quella del boss pugliese Marco Raduano, che vede responsabili i “colletti bianchi”» tuona Donato Capece, segretario generale del Sappe che stamattina ha visitato il penitenziario barbaricino e incontrato la direttrice Patrizia Incollu. «Sono loro che devono rispondere – prosegue – i nostri agenti non devono essere i capri espiatori. Anzi, vanno ringraziati per i sacrifici quotidiani che fanno, in una struttura dove manca l’organico e la tecnologia».

Capece ha varcato il portone di quel carcere che un tempo era considerato di massima sicurezza poco prima delle 11. Quindi ha stretto mani, ha mostrato vicinanza e comprensione agli agenti della Polizia penitenziaria di Nuoro.

Con accanto il segretario regionale del Sappe, il cabrarese Luca Fais, Capece ha ribadito un concetto: «Per far ritornare Badu ‘e Carros un carcere sicuro servono due cose: potenziare l’organico e nominare un direttore fisso».

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