Un messaggio di morte per quattro destinatari, tutti di Oliena. È quello lasciato probabilmente nella notte tra venerdì e sabato scorso sul muro del camposanto del paese. Quattro nomi e cognomi con altrettante croci vergate con vernice nera che su quel muro lasciano poco spazio alle interpretazioni. Quattro destinatari per un messaggio che ad Oliena in molti temono sia nuovamente presagio di tragedie annunciate. Le minacce riportano ad uno schema visto già sussurrato ai piedi del Corrasi vent’anni fa, a quelle voci di liste di condannati a morte (mai rinvenute dagli inquirenti) che in paese si diceva fossero state affisse sui muri del cimitero.

La nuova lista

Questa volta il muro scelto per lanciare un messaggio di morte a quattro olianesi è quello sulla destra dell’ingresso principale del cimitero, poco distante da una rivendita di materiale edile. Ieri le scritte non erano più visibili, cancellate in tutta fretta. Ma in paese i nomi hanno già fatto il giro di casa in casa, sussurrati uno dietro l’altro. Tra loro ci sarebbe anche chi, in passato, aveva avuto a che fare con episodi di criminalità di spessore ma che da anni non aveva più fatto parlare di sé. Sulla vicenda le forze dell’ordine hanno concentrato la propria attenzione, senza sottovalutarla. Cercano di capire i motivi, ricostruire ogni possibile legame tra quei nomi scritti in un luogo che ad Oliena riaccende la paura: già vent’anni fa nel paese alla falde del Corrasi si era parlato di un lista di condannati fatta ritrovare in camposanto a cui seguì una lunga sequela di delitti.

Faida e nuovi delitti

I vecchi fascicoli sui delitti di 20 anni fa a questo punto vengono rispolverati anche perché solo pochi mesi fa, a gennaio, l’allevatore Tonino Corrias fu ucciso a fucilate in pieno centro, a pochi metri dal Comune.

(f. le.)

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