Macomer, la protesta degli operai apre uno spiraglio sulla vertenza Tossilo
La convenzione tra la Regione e i Comuni di Macomer e Borore sarà presto rinnovataPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dopo la protesta degli operai della Tossilo Spa, che rischiano di rimanere senza lo stipendio, sulla lunga e difficile vertenza si apre uno spiraglio. La convenzione tra la Regione e i Comuni di Macomer e Borore, che potranno ancora prendere in carico i lavoratori della Tossilo Spa, fino al 31 dicembre, sarà presto rinnovata.
«Il rinnovo della convenzione lo avevamo sollecitato quattro mesi fa - dice il sindaco di Macomer, Riccardo Uda - prima di cantar vittoria e prima di avere certezze sul rinnovo della convenzione attendiamo che ci mandino questa bozza di convenzione».
Anche l'avvio dell'impianto di compostaggio registra un notevole ritardo e nulla si sa sull'avvio del nuovo termovalorizzatore.
«Anche questo - dice il sindaco Uda - è in capo al consorzio industriale provinciale, che ha assunto la gestione. Siamo a conoscenza che i ritardi nell'avvio del termovalorizzatore sono legati a delle autorizzazioni provinciali, regionali e statali. Speriamo che tutto possa risolversi entro quest'anno».
Il sindaco facente funzioni di Borore, Alessandro Porcu, conferma la disponibilità della Regione a rinnovare la convenzione con i comuni fino al 31 dicembre prossimo: «Aspettiamo anche noi la bozza della nuova convenzione. Sull'avvio degli impianti poco sappiamo. Sollecitiamo però l'immediato avvio perché troppo tempo è passato e questi ritardi e le gravi condizioni di precarietà ricadono sugli operai e anche sull'intero territorio regionale».
Anche i sindacati sollecitano il rinnovo della convenzione. La Cisl, tuttavia, lancia l’allarme sui gravi ritardi dell'avvio degli impianti. «Riteniamo che questa vertenza, che tra l’altro sarebbe di facile risoluzione, si trascini da troppo tempo. Il mancato avvio di quell’impianto – sottolineano i segretari Claudia Camedda e Gianluca Langiu - ci fa temere che il tema stia diventando oggetto di strumentalizzazioni ideologiche. Sul territorio nazionale - precisano i sindacalisti - operano 37 impianti, che non rappresentano un problema e mostrano di funzionare. Per queste ragioni non comprendiamo perché in Sardegna l’avvio del termovalorizzatore di Tossilo rappresenti un problema, mentre siamo ancora costretti a portare i nostri rifiuti altrove e a gestirli tramite il conferimento in discarica. Non è più concepibile – concludono i rappresentanti Fit Cisl - che vi siano i centri di stoccaggio, comunemente chiamate discariche, straripanti e, dopo cospicui investimenti, non si riesca ad avviare una infrastruttura come quella di Tossilo».