Ancora un rinvio.

Il nuovo termovalorizzatore di Tossilo, realizzato con un investimento di circa 50 milioni di euro dalla Regione, per gestire i rifiuti del centro nord Sardegna, rischia di essere avviato non prima del prossimo anno. La data stabilita l'undici di ottobre scorso in prefettura, fissata per il 14 di novembre, non è stata quindi rispettata.

L'ennesimo rinvio è da ricercare nelle autorizzazioni necessarie, (le impongono le norme in materia), che servono nell'immediato per consentire il collaudo finale degli impianti e quindi iniziare a bruciare circa 70 mila tonnellate di rifiuti annue. La situazione appare complicata e per certi versi drammatica, perché i comuni di mezza Sardegna dovranno trasferire i rifiuti in altri inceneritori isolani, oppure in discarica, che appaiono colme. C'è poi il problema dei lavoratori della Tossilo Spa (la società che gestisce la piattaforma dei rifiuti di Tossilo, emanazione del Consorzio Industriale), ai quali non vengono pagati regolarmente gli stipendi. Il commissario liquidatore del Consorzio Industriale regionale, Mario Zacchino, non si sbilancia sulle date. «Stiamo definendo i procedimenti».

Niente di più. I sindacati sollecitano l'immediato avvio e chiamano la Regione ad agire con responsabilità. Nessuna risposta arriva da Cagliari. «Non ci sarà l'avvio? Non è una sorpresa - dice Antonio Delitala, presidente della Tossilo Spa - senza le necessarie autorizzazione gli impianti non possono partire». Regna quindi l'incertezza e forse si aspetta la soluzione della crisi in Regione per poter procedere con l'avvio degli impianti che, a questo punto, non avverrà prima del prossimo anno.

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