Alle ore 14.10 del 20 maggio del 1943 , con una incursione dei cacciabombardieri inglesi, su Macomer vennero sganciate ben cinque bombe, che crearono devastazione e morte. Nell'ottantesimo anniversario di quel bombardamento aereo, in memoria delle vittime, (sei militari e cinque civili), l'associazione culturale Melchiorre Murenu e il Comune, organizzano una manifestazione, con momenti di preghiera, assieme al sindaco, Antonio Succu e il parroco Padre Andrea Rossi.

La manifestazione si svolgerà in via Cottolengo, parte dell'abitato dove dove sono state sganciate le bombe e dove, cinque anni fa, grazie all'associazione Murenu, venne realizzata dall'artista Carmine Piras, una stele in basalto, alta circa due metri, dove tra i nomi delle undici vittime del bombardamento, presenta anche le schegge originali delle bombe Tritonal, raccolte dopo l'incursione aerea. In quelle ore terribili, nelle esplosioni morirono sei militari della divisione "Cremona" di stanza a Macomer e cinque civili. La prima bomba, gli aerei che sono spuntati dalla montagna di Bortigali, l'hanno sganciata nella zona di "Cherchizzu". la seconda bomba, invece, colpì uno dei carri ferroviari, che contenevano armi, munizioni e bombe, che dovevano essere trasportate all'artiglieria di Pratosardo a Nuoro. Nell'esplosione morirono sei militari e Antonio Giuseppe Miscali, di 46 anni, dipendente delle ferrovie dello Stato.  La terza bomba ha invece causato la morte di 4 civili, che si trovavano nelle loro abitazioni nell'attuale via Cottolengo, vicino alla ferrovia. Morirono Salvatorangela Pala di 57 anni, del ferroviere Antonio Dore di 36 anni, la moglie Caterina Rosa Pinna di 46 anni, la domestica, Petronilla Puggioni, bosana di 26 anni. La quarta bomba fu sganciata nel campo sportivo (dove c'è l'istituto tecnico), accanto alle ferrovie dello Stato, mentre la quinta bomba cadde tra lo stabilimento Alas e le caserme Mura, senza causare vittime. 

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