Delitto Dore, battaglia per il patrimonio del dentista di Gavoi: “Tutti gli immobili alla bambina”
La proposta dei legali: l’usufrutto alle zie Rocca finché la piccola non compie 25 anni
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Intestare tutti gli immobili che farebbero parte del patto fiduciario della famiglia Rocca alla figlia di Francesco, il dentista di Gavoi condannato per l'omicidio della moglie Dina Dore, con la conservazione da parte delle sorelle dell'uxoricida, Anna e Paola, e della mamma Mariuccia Marchi dell'usufrutto dei beni fino al 25 esimo anno della nipote. Alla ragazza verrebbero pagati anche gli studi.
La proposta
È questa la proposta di accordo transattiva depositata ieri dai legali della famiglia Rocca, (Giampaolo Mura e Giovanni Pinna Parpaglia) nella causa intentata davanti al tribunale civile di Nuoro, dalle sorelle e la mamma contro il dentista di Gavoi (rappresentato da Angelo Manconi), e che mira a spogliarlo dei beni di cui il dentista condannato all'ergastolo, è ancora titolare. Beni che secondo le sorelle Rocca farebbero parte del patrimonio familiare intestato fiduciariamente al dentista dai genitori. Non è così per parenti di Dina Dore, intervenuti nel giudizio, e rappresentati dagli avvocati Massimo e Roberto Delogu, e per gli avvocati Annamaria Busia e Francesca Calabrò che tutelano la figlia 13enne di Rocca, che ieri hanno chiesto un rinvio per valutare la proposta. Accordo che presuppone anche l'abbandono della causa e del pignoramento promosso dalla famiglia Dore per il pagamento della provvisionale per il delitto.
Le altre cause
Per gli avvocati Delogu, infatti, i familiari di Francesco Rocca, vorrebbero evitare di rendere i beni del loro congiunto aggredibili dai Dore, beneficiari di una provvisionale dopo la condanna, e dalla stessa figlia minorenne, per il cui risarcimento è in corso in un'altra causa civile.
Il mantenimento
Intanto gli avvocati Busia e Calabrò, nell'interesse della figlia di Rocca, e della zia Graziella Dore, sua affidataria, hanno promosso una nuova causa per gli arretrati del mantenimento della bimba a partire dall'anno dell'arresto di Rocca, e quantificati in 58 mila euro, oltre al riconoscimento del mantenimento per il futuro.
(f. le.)