La battaglia a difesa della sanità prosegue nel suo cammino e, dopo i 2000 scesi in piazza a Fonni, oggi ha raggiunto Punta La Marmora.

Qui, oltre 500 persone provenienti da tutta l’Isola si sono unite alla grande marcia organizzata dalle sigle Sos Barbagia Mandrolisai e Giù le Mani dall’Ogliastra. In sinergia con la rete regionale dei comitati.

E che si andasse verso un boom di presenze in quota lo si è capito fin dalle prime ore del mattino, quando a decine si sono radunati nei 4 punti di partenza stabiliti:  Bruncuspina, Su Filariu, Pira ‘Onne e il nuraghe Ruinas ad Arzana. Alle 8 la partenza con l’arrivo in cima intorno alle 11.

A fare da cornice alla vetta, i manifesti in sostegno dei piccoli presidi, con un’attenzione massima ai servizi essenziali per il cittadino. Sullo sfondo, ai piedi di una piccola rocca, si sono susseguiti vari interventi, riflettendo sull’importanza della giornata.

A coordinare il dibattito Gianfranca Salvai che in apertura ha sottolineato: «Quella odierna non una tappa a caso, ma un’azione concreta per veder garantito il diritto alla salute dei sardi».

Erano presenti, fra gli altri, la rete dei comitati, Sos Barbagia Mandrolisai, il sindaco di Lanusei.

E nella grande comitiva di Fonni anche Lina Cadau, la moglie del paziente oncologico Gianmichele Angheleddu, che qualche settimana fa era stato invitato a curarsi fuori dalla Sardegna per i lunghi tempi di attesa per la radioterapia.

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