Borore, il primo cittadino scrive al sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi: «Continua a credere in quello che fai»
Tore Ghisu si rivolge ad Andrea Pilu: «Questo incarico comporta tanti momenti belli ma anche diversi rischi»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Caro Andrea, rassicurati. Ti voglio raccontare che fare il sindaco comporta tanti momenti belli, tanti o tantissimi impegni, tante responsabilità, ma anche diversi rischi, fra i quali quello di incorrere in una denuncia per questioni che sono, o possono essere, legate allo svolgimento della funzione di sindaco o, più in generale, per l'attività amministrativa». È uno dei passaggi della lettera che il primo cittadino di Borore, Tore Ghisu, condannato a 4 anni e tre mesi per peculato e falso in primo grado dai giudici del tribunale di Oristano, ha scritto al sindaco del Consiglio Comunale dei ragazzi, Andrea Pilu. «Il rischio si corre per inesperienza - continua Ghisu nella lettera - a volte per superficialità, a volte per incapacità, qualche volta perché si è commesso, più o meno inconsapevolmente, un illecito, ma può anche capitare che sentimenti di gelosia, di invidia o qualcos'altro di questo tipo, facciano in modo che qualcuno che vuole male al sindaco ponga in essere azioni per screditarlo e per farlo apparire, all'opinione pubblica, non onesto. Qualsiasi sindaco è esposto a queste situazioni. Non bisogna per questo ritrarsi dall'impegno ma, casomai, stare molto attenti a quello che si fa, agire sempre nella legalità, ma anche stare attenti alle persone che ci stanno vicino nello svolgimento del nostro mandato amministrativo».
A Tore Ghisu a lui è successo questo: «L'invidia, la cattiveria, l'animo cattivo di alcuni collaboratori ha portato a subire tutte le cose che poi in questi nove anni sono successe e di cui, se vorrai, un giorno parleremo». Rivolto sempre al sindaco dei ragazzi, Ghisu scrive: «Voglio rassicurarti e farti sapere che, prossimamente, potrò essere sospeso per un periodo di tempo, in attesa di chiarire, nel secondo grado di giudizio, in tribunale, e far prevalere le ragioni della mia innocenza e l'estraneità ai fatti che mi sono addebitati per giustificare la condanna. Nel periodo di sospensione resterò sindaco, ma le funzioni e le responsabilità passeranno al vice, Alessandro Porcu. Voglio che tu sappia e capisca da subito che lavorare ed impegnarsi per il bene del proprio paese, come sindaco e amministratore, è una delle cose più belle, gratificanti, faticose, ma anche esaltanti esperienze che si possono fare nella vita».
Poi alla fine il sindaco, sempre rivolto al ragazzo, conclude: «Ti dico queste cose per farti sapere e far conoscere meglio le situazioni, ma anche incoraggiarti a far bene nel tuo nuovo incarico, per lavorare seriamente, serenamente e proficuamente con i tuoi assessori e consiglieri ma, allo stesso tempo, con noi amministratori, che ti daremo una mano a svolgere bene il tuo impegno amministrativo. A presto, Andrea, continua a credere in quello che fai sempre e comunque».