Marina Masia amava il mare, i paesaggi, la sua Isola. Lo stesso mare che giovedì l'ha strappata via, all'età di 29 anni, dai suoi affetti che questo pomeriggio si sono riuniti nella parrocchia delle Grazie a Nuoro per darle, commossi, l'ultimo saluto. Una folla, inerme di fronte al dramma di ieri alle Piscine di Venere: un ramo di leccio è precipitato, travolgendola mentre nuotava. Inutili i soccorsi.

Marina, poco prima del suo ultimo bagno in compagnia del fratello Riccardo e della madre, scriveva ai suoi amici: «Sto tornando a casa». Un messaggio che don Pinuccio Demarcus ha interpretato come profetico durante l'omelia: «È come se il Signore la stesse chiamando al cielo, la nostra vera casa. Marina stava andando lì».

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Scosse anche le amiche, che mai si sarebbero aspettate una tragedia simile per quella ragazza che si stava costruendo una grande carriera da medico: «Non avrei mai pensato si trattasse di lei - dice una sua amica - stessa età, di Nuoro, poteva essere chiunque. Non ci si aspetta mai che queste cose capitino a chi ci sta più accanto, vogliamo sempre che tutto vada bene per loro. Poi il nome ha iniziato a girare, non ci ho creduto sino alla conferma dei giornali e dei telegiornali. Ero a terra. Il destino a volte sa essere davvero crudele, si stava costruendo una grande carriera».

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