È la delibera della discordia, quella approvata dalla giunta regionale lo scorso 14 giugno, con l'accorpamento del Consorzio industriale zir, a quello provinciale di Nuoro. Nonostante la levata di scudi generale, perché i sindaci del Marghine non sarebbero stati coinvolti in questa decisione, la situazione divide le opinioni dei vari sindaci e chi è impegnato nel tentativo di rilanciare lo sviluppo del territorio. In attesa di un confronto diretto tra la presidente della Giunta regionale, Alessandra Todde, con i sindaci, alle posizioni prudenti dei sindaci di Macomer e Borore, ora si aggiunge quella favorevole ad un confronto del sindaco di Bolotana, Francesco Manconi.

«Uniti si va avanti - scrive tra l'altro il sindaco, col suo comune che già fa capo al Consorzio Provinciale di Nuoro, assieme ad Ottana e Noragugume -. La nuova giunta regionale si sta aprendo, e nei prossimi giorni si avranno notizie in merito, a una positiva e approfondita discussione che evidentemente terrà conto della volontà dei Comuni e di tutti i soggetti che hanno a cuore lo sviluppo anche delle aree industriali del territorio. Sarà l'occasione per portare sintesi e proposte già in campo e che verranno condivise dai comuni interessati, per la valorizzazione di Tossilo, quindi del possibile collegamento con il consorzio provinciale di Nuoro, oltre a quello di Oristano. Non abbiamo bisogno di polemiche, ma di buona volontà nel ridefinire, dopo 14 anni di commissariamento del consorzio industriale di Tossilo, la funzione strategica e di sviluppo delle nostre aree industriali».

L'accorpamento al consorzio industriale di Nuoro non è però visto di buon occhio anche a chi è stato per tanti anni protagonista per lo sviluppo, quale Domenico Falchi, già presidente della Intex. «Il passaggio al consorzio industriale di Nuoro- scrive tra l'altro Falchi- è un tassello, questa volta pesante, che si aggiunge ad un disegno per l'accentramento di ogni iniziativa in provincia e la conseguente destertificazione delle aree interne. Solo all'interno di uno studio serio di sviluppo, condiviso dai territori, si possono prendere decisioni di grave rilievo. Eppure da questa giunta regionale ci si aspettava una svolta positiva». La parola ora passa ad Alessandra Todde   

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