La cosiddetta "Treighina", in onore di Sant'Antonio 'e su Monte, la grande e tradizionale sagra che si sta svolgendo in cima alla montagna, ieri si è trasformata in una piccola Lourdes.

Una cinquantina di sofferenti, malati, disabili e tanti volontari, in pellegrinaggio, hanno dato vita ad una giornata di preghiera, con la Messa a loro dedicata, che è stata celebrata nel grande sagrato.

Una iniziativa che rientra a tutti gli effetti nella cosiddetta "Treighina", che conduce alla grande festa che si terrà in cima alla montagna il 12 e il 13 giugno prossimo, che richiama migliaia di persone e fedeli da tutta l'isola.

La festa, quest'anno curata dai coetanei (Fedales), nati nel 1971, incaricati ad organizzare la grande sagra del monte, in onore di Sant'Antonio di Padova, il Taumaturgo, il Santo dei Miracoli e per antonomasia, al quale si affidano i sofferenti, ha avuto oggi un momento importante, dove i malati sono diventati i veri protagonisti. Tutti sono arrivati accompagnati dai volontari delle varie associazioni e strutture, comprese quelle degli anziani, quindi l'Oftal, la Croce Verde, la Rsa, la cooperativa del Sacro Cuore, la casa di riposo di Macomer, che hanno assistito prima di tutto alla Messa celebrata da Padre Piero Pierobon, missionario Saveriano, animata dai canti eseguiti da un folto gruppo di Fedales. Insieme hanno poi consumato il pranzo in allegria e serenità.

«Un grazie di cuore a malati e a tutte le varie associazioni e strutture che hanno accolto il nostro invito - dice il presidente del gruppo dei Fedales, Caty Culeddu - per noi è stato bello trascorrere una giornata con loro, che ci fa sentire ancora di più attaccati al nostro amato Sant'Antonio».   

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