La droga, per massima parte coca, hascisc e ketamina, veniva smerciata nei bar, in piazza, al centro commerciale. Poi c'erano i clienti che andavano trattati meglio: gli studenti che acquistavano dosi e pasticche nel cortile delle scuole superiori e le casalinghe disperate che chiedevano la consegna direttamente a domicilio.

Quattordici persone arrestate e nove denunciate a piede libero, ieri a Nuoro, nell'ambito dell'operazione “Cassandra”, l'inchiesta condotta dalla Squadra mobile della Questura che in due anni di indagine - con intercettazioni, pedinamenti e appostamenti - ha portato alla luce una fitta rete di traffico e smercio di droga in città e in tutta la provincia, da Siniscola a Dorgali, da Orosei a Sarule, a Galtellì, a Orani. Un mercato fiorente, le piazze di spaccio divise grosso modo in quattro aree autonome, governate ciascuna da un capo coi relativi luogotenenti di fiducia e i piccoli spacciatori. Chili e chili di roba smerciati, per un giro d'affari di due milioni di euro.

«Numeri che confermano il mutamento della criminalità nuorese», ha sottolineato il questore Pierluigi D'Angelo. «La conferma - ha ribadito il sostituto procuratore Luca Forteleoni (che ha coordinato l'inchiesta curata dal dirigente della Mobile Fabrizio Mustaro) - che nel Nuorese è in atto la progressiva sostituzione dei delitti patrimoniali che cedono il passo al prevalente business del traffico capillare di stupefacenti».

I NOMI L'accusa è di traffico e spaccio di stupefacenti. Nove le ordinanze di custodia cautelare in carcere (compreso un arresto in flagranza), tre le persone finite agli arresti domiciliari, mentre per due degli indagati il giudice ha disposto l'obbligo di dimora. In cella a Badu 'e Carros sono finiti i nuoresi Maurizio Mureddu, 28 anni, proprietario di un autolavaggio; Massimo Dassu, 40 anni, disoccupato; Antonello Lillino Delogu, pregiudicato di 31 anni, disoccupato; Pasquale Mureddu, muratore trentenne, pregiudicato; Salvatore Serra, 28 anni, disoccupato; Cristiano Tancredi, 39 anni, proprietario di una macelleria; e infine, Giuseppe Mauro Baragliu, 47 anni, di Orune, zio di Salvatore Serra. (In flagranza di reato è stato arrestato ieri mattina Giovanni Angelo Corbu, 41 anni, nuorese: durante la perquisizione nella sua casa gli agenti hanno trovato alcuni grammi di marijuana e un bilancino). Un'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata poi notificata a Morgan Farris, 38 anni, di Cagliari, in carcere dal 2009 a Buoncammino dove sconta una pena per spaccio.

Agli arresti domiciliari sono finiti invece Mario Dalu, 27 anni, disoccupato di Siniscola; Armando Cossu, 47 anni, operaio di Orani; Simone Marroccu, 23 anni, cagliaritano, cugino di Morgan Farris. Il giudice ha poi imposto l'obbligo di dimora ai nuoresi Michela Sanna, 31 anni, e Giovanni Antonio Murru, 47 anni, entrambi disoccupati e pregiudicati.

IL BUSINESS CRIMINALE Il blitz della Polizia è scattato ieri all'alba. Centosessanta agenti della Questura di Nuoro e quattro unità cinofile di Abbasanta hanno eseguito quarantacinque perquisizioni in città e in diversi centri della provincia. Mentre venivano eseguite le ordinanze di custodia cautelare disposte dal gip Silvia Palmas, gli agenti hanno fatto irruzione nelle case di piccoli spacciatori e consumatori. Quattro i “collettori” della rete di traffico e spaccio, ovvero coloro che acquistavano il carico (pagando sempre in contanti e qualche volta con assegno) - rifornendosi chi a Cagliari, chi in Spagna per la cocaina e in Inghilterra per le anfetamine - per poi affidarlo ai fiduciari e quindi ai piccoli spacciatori. Dal produttore al consumatore. «Abbiamo lavorato per due anni con pedinamenti, appostamenti e intercettazioni che documentano il traffico di chili e chili di stupefacenti», ha spiegato il capo della squadra mobile Fabrizio Mustaro. Tra i padroni delle piazze di spaccio, Maurizio Mureddu, Antonello Delogu, Giuseppe Mauro Baragliu e Cristiano Tancredi. A Nuoro (area governata da Mureddu) la squadra mobile ha eseguito il sequestro di chili di cocaina. Secondo gli investigatori Mureddu si sarebbe appoggiato a Massimo Dassu, disabile quarantenne che si muove sulla sedia a rotelle, e Mario Dalu, 27enne di Siniscola, che - attraverso una rete di piccoli spacciatori - garantivano anche la copertura di Dorgali, Cala Gonone e Orosei. Mentre Antonello Delogu, noto Lillino, curava la sua piazza rivolgendosi al canale di rifornimento in Spagna (cocaina) e in Inghilterra (anfetamine); Mauro Baragliu trattava l'acquisto soprattutto nel Cagliaritano (con Morgan Farris e Simone Marroccu) servendosi poi anche del nipote Salvatore Serra per lo spaccio in Baronia. Il macellaio Cristiano Tancredi, «l'unico che spesso parlava al telefono senza usare un linguaggio cifrato», aveva tra i suoi canali di spaccio l'unica donna finita ieri nei guai: Michela Sanna, la trentunenne per la quale il gip ha disposto l'obbligo di dimora.

LE INTERCETTAZIONI Un traffico che ai capi e ai luogotenenti di ciascun gruppo fruttava anche diecimila euro a settimana. «Senza troppa fatica - dice al telefono Maurizio Mureddu, intercettato dalla polizia - potrò comprarmi un castello». L'hascisc veniva rivenduto al prezzo di 9 euro al grammo; la cocaina invece tra i 90 e i 100 euro al grammo. Droga spesso tagliata male e troppo: mentre alcuni clienti se ne sono lamentati al telefono, gli spacciatori si fregavano le mani (tutto registrato).

IL SEQUESTRO Cinque chili di hascisc e mezzo chilo di cocaina sono stati sequestrati, ma è ben più importante il quantitativo di droga spacciata documentato dagli investigatori. «Questa indagine - ha puntualizzato Fabrizio Mustaro - è nata sulla base di alcune intercettazioni fatte nell'ambito dell'operazione Andromeda (inchiesta fatta dalla squadra mobile tra il 2007 e il 2008 sul traffico di stupefacenti a Nuoro con decine di indagati e diversi arrestati ndr )». Non a caso, alcune delle persone finite in cella ieri furono arrestate allora, ad esempio Morgan Farris e Mario Dalu, «che furono rimessi in libertà perché servivano per riscontri investigativi».

LA PROCURA Una mutazione, quella della criminalità barbaricina. Le rapine non fruttano più, meglio la droga. «Se un tempo il Nuorese era solo un'area di transito degli stupefacenti dal Nord Europa verso il sud dell'isola, oggi - ha spiegato il sostituto Luca Forteleoni - non è più così: c'è una presenza capillare del traffico di stupefacenti in tutta la provincia». E ieri mattina, anche il procuratore generale Ettore Angioni - in città per incontrare il questore e il prefetto - ha confermato l'impegno delle forze dell'ordine e della Procura della Repubblica di Nuoro. «Una Procura che si regge grazie al lavoro di soli due magistrati. Oggi la Giustizia va avanti col solo sacrificio dei singoli». Se ad aprile arriveranno i magistrati previsti dall'organico, non ci sarà comunque la copertura del personale di cancelleria.

PIERA SERUSI
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